Pensioni, Il Governo apre anche sulle minime
Terminato il primo incontro tra Governo e Parti Sindacali sulle pensioni e sul lavoro. Nessuna decisione se non sul metodo, ma sono stati fissati due tavoli, uno sulla previdenza e l'altro su lavoro e cuneo fiscale nelle prossime settimane.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha parlato di comune disponibilità al confronto per arrivare a soluzioni condivise e la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso ha rimarcato "il quadro cambiato" con l'impegno assunto dall'esecutivo a non far trovare le parti sociali difronte a "decisioni unilaterali". Il leader della Uil Carmelo Barbagallo ha riconosciuto che nel metodo "si è partiti col piede giusto" e la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan ha fatto notare il "cambiamento significativo" del governo, che ha saputo ascoltare le richieste sindacali.
Ma nel merito la riunione, a cui era presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini (rimasto in silenzio a fianco di Poletti in conferenza stampa), non è entrata: si è deciso che nelle prossime settimane si terranno altri due incontri, uno sul tema della previdenza e uno sulle tematiche del lavoro.
Di flessibilità e di uscita anticipata dal lavoro non si è parlato e i sindacati confederali hanno ottenuto che si affrontino anche le questioni legate ai voucher, agli ammortizzatori sociali, alla partecipazione, alla governance dell'Inps. "Oggi non era il giorno per alcun approfondimento - ha spiegato Poletti - lo scopo dell'incontro è stato di avviare il confronto e definire il metodo". Il governo - ha assicurato - intende esaminare le proposte in campo senza pregiudiziali. Predisposta l'agenda, tutto è ancora quindi da vedere: "Verificheremo se c'è la disponibilità a costruire soluzioni - ha spiegato Camusso - o se si ripete la modalità che c'era tempo fa, secondo cui dopo l'ascolto non succedeva nulla.
Intanto il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ha indicato la volontà di inserire tra le modifiche anche un intervento sulle pensioni minime per restituire potere d'acquisto ai pensionati con redditi particolarmente bassi. L'ipotesi potrebbe essere quella di estendere il bonus degli 80 euro anche alle pensioni.