Pensioni, In Gazzetta il Decreto che porta a 15 le attività gravose
Il provvedimento reca l'estensione dell'Ape sociale e del pensionamento con 41 anni di contributi. E la dispensa dal prossimo adeguamento alla speranza di vita.
Il provvedimento è stato adottato in attuazione dell'articolo 1, co. 147 e ss. della legge 205/2017 (legge di bilancio 2018) con cui il Governo ha recepito l'intesa dello scorso novembre con la parte sindacale per aumentare la platea degli aventi diritto all'Ape sociale e al pensionamento con 41 anni di contributi. E per semplificare le modalità di accesso ai benefici.
Le nuove attività gravose
Complessivamente dal 1° gennaio 2018 le attività gravose passano da 11 a 15 imbarcando gli operai dell'agricoltura, della zootecnica e della pesca; i pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative; i siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi tra i lavori usuranti di cui al dlgs n. 67/2011 e i marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne. L'allegato al decreto contiene, in particolare, i requisiti specifici delle nuove quattro attività professionali (si veda tavola sottostante).
Entrano così nel perimetro dei lavori gravosi gli operai agricoli specializzati (coloro cioè che pianificano ed eseguono tutte le operazioni necessarie a coltivare prodotti agricoli destinate al consumo alimentare e non, rendendo produttive colture in pieno campo, coltivazioni legnose, vivai, serre ed orti stabili); gli operai specializzati della zootecnia (coloro che si occupano della cura, della alimentazione e della custodia di animali da allevamento per produrre carne o altri prodotti destinati al consumo alimentare o alla trasformazione e produzione industriale) ma anche tutti gli altri operai agricoli non specializzati (ovvero coloro che curano e mettono a produzione in modo non specialistico o univoco una o più tipologie di coltura e di allevamento). E' gravoso anche il lavoro degli operai non qualificati nell'agricoltura e nella manutenzione del verde e degli operai non qualificati addetti alle foreste, alla cura degli animali, alla pesca e alla caccia.
Per quanto riguarda i siderurgici il DM elenca le attività dei fonditori, degli operatori di altoforno, dei convertitori e di forni di raffinazione (siderurgia); degli operatori di forni di seconda fusione, colatori di metalli e leghe e operatori di laminatoi; degli operatori di impianti per il trattamento termico dei metalli; dei Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati. Riguardo al personale dipendente del settore marittimo il DM annovera i marinai di coperta e operai assimilati (cioè coloro che conducono macchine e motori navali, barche e battelli; supportano le operazioni di trasporto marittimo) ed il personale viaggiante dei trasporti marini e acque interne.
Gli anticipi dal 2018
Le 15 categorie di lavoratori addetti alle mansioni gravose hanno la possibilità di chiedere l'APe sociale con 63 anni e 36 anni di contributi, oppure, se più favorevole, possono ritirarsi con la pensione anticipata al raggiungimento di 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica a condizione, però, di vantare almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età. In sostanza dal 1° gennaio 2018 questi due ordini di benefici, introdotti dal 1° maggio 2017 con la legge 232/2016, vengono estesi alle ulteriori quattro categorie di lavoratori sopra individuate.
Dal 1° gennaio 2018 il requisito contributivo per l'ape sociale (36 anni) può, inoltre, essere ridotto per le donne di un anno per ogni figlio entro un massimo di due anni. Per avere diritto a questi benefici i lavoratori devono aver prestato l'attività gravosa alternativamente per almeno sei anni negli ultimi sette o per almeno sette anni negli ultimi dieci anni prima del pensionamento. Non è più necessario rispettare il vincolo di tariffa Inail minimo del 17 per mille.
La dispensa dall'aspettativa di vita
Non solo. Oltre a questi benefici le 15 categorie sopra descritte guadagnano la dispensa dal prossimo adeguamento alla speranza di vita se hanno raggiunto un minimo di 30 anni di contribuzione, non risultino titolari, al momento del pensionamento, dell'Ape sociale ed hanno svolto le predette attività per almeno sette anni negli ultimi dieci prima del pensionamento. In tal caso i soggetti in questione potranno continuare ad accedere alla pensione di vecchiaia con 66 anni e 7 mesi invece che 67 anni e alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne). Sino al 31 dicembre 2020.
La pubblicazione del decreto per quanto sia stata accelerata è avvenuta, comunque, a ridosso della prima finestra temporale per chiedere la verifica nel 2018 delle condizioni per godere dell'Ape sociale e del pensionamento dei precoci fissate rispettivamente al 31 marzo e al 1° marzo 2018 (qui le scadenze). Dunque chi ha già i requisiti per fare domanda occorre che si sbrighi.
Documenti: Decreto Del Ministero del Lavoro 5 Febbraio 2018