Pensioni, l'Inps smentisce: nessuna proroga per l'opzione donna
I termini per l'accesso al regime sperimentale donna non sono stati prorogati. L'Inps lo ha chiarito con il messaggio 9231 del 28 Novembre 2014.
Kamsin Dopo la notizia di ieri, diffusa dal Corriere della Sera, secondo la quale l'Inps avrebbe consentito una proroga della cd. opzione donna, cioè di quel regime che consente alle lavoratrici di poter accedere alla pensione con il calcolo contributivo sino al 31 Dicembre 2015 con i requisiti di 57 anni e 3 mesi e 35 di contributi, abbiamo condotto un approfondimento presso l'Inps.
Allo stato attuale, tuttavia, non risulta che l'istituto abbia modificato assolutamente i requistiti indicati nelle Circolari Inps 35 e 37 del 2012.
L'Istituto, con il messaggio inps 9231/2014 dello scorso 28 Novembre 2014, ha semplicemente ribadito che le lavoratrici in parola possono esercitare l’opzione anche successivamente al mese in cui maturano i requisiti (57 anni e 35 di contributi). In altri termini la domanda di accesso al regime può essere presentata anche dopo il 30 Novembre 2014, nel corso del 2015, al momento della presentazione della domanda di pensione.
Risulta, invece, inalterata la necessità che i requisiti anagrafici e contributivi previsti (57 anni e 3 mesi e 35 anni di contributi) siano perfezionati entro il 30 Novembre 2014 (30 Dicembre 2014 per il pubblico impiego) in modo tale che la decorrenza del trattamento non superi la deadline del 31 Dicembre 2015.
Al momento, pertanto, resta tutto invariato anche se la vicenda dovrà essere seguita attentamente. Il Comitato Opzione donna ha proposto, infatti, un ricorso contro l'Inps per ottenere lo stralcio delle citate circolari al fine di ammettere al regime sperimentale tutte le lavoratrici che raggiungano i requisiti anagrafici e contributi entro il 31 Dicembre 2015 e non, come accade attualmente, un anno prima.
Anche il ministero del Lavoro ha ricordato che al momento non ci sono novità sulle regole per accedere all’opzione donna anche se fanno sapere che l’istituto di previdenza ha chiesto un ulteriore parere al dicastero in merito alla possibilità di rivedere i requisiti.
Zedde