Pensioni, Ok alla neutralizzazione dei periodi di disoccupazione
Se svalutano la misura dell'assegno si può chiedere lo scomputo dei periodi accreditati nell'ultimo quinquennio anteriormente alla decorrenza della pensione. Fuori le pensioni indirette ed i trattamenti di invalidità. Documento Inps circa le modalità attuative della sentenza della Corte Costituzionale n. 82/2017.
Se la disoccupazione ha svalutato la pensione è possibile chiederne la sua neutralizzazione al raggiungimento dell'età di vecchiaia. Lo rende noto, tra l'altro, l'INPS nel messaggio n. 883/2022 con cui recepisce i contenuti della Corte Costituzionale n. 82/2017. Il beneficio opera però solo se i periodi di disoccupazione sono concentrati nell'ultimo quinquennio di contribuzione prima della decorrenza della pensione e va esercitata per intero, non è ammesso scegliere i periodi da scomputare e quali no.
La questione
Riguarda le pensioni liquidate nel sistema retributivo e misto, cioè per gli assicurati in possesso di contribuzione al 31.12.1995. Come noto nel sistema di calcolo retributivo la riduzione degli imponibili a fine carriera può determinare la svalutazione della retribuzione pensionabile e quindi abbattere la misura del trattamento pensionistico. Ciò accade frequentemente nell'ipotesi dell'accettazione di un rapporto di lavoro con retribuzione inferiore rispetto al passato (es. collaboratore domestico) ma il medesimo effetto si registra se a fine a carriera si utilizza la disoccupazione indennizzata per arrivare alla pensione. Questi trattamenti, infatti, sono soggetti un massimale di retribuzione figurativa valorizzabile e, pertanto, se si proviene da carriere brillanti la pensione ne risente.
In passato la Consulta ha affermato che una volta acquisito il diritto a pensione la contribuzione ulteriormente accreditata non può determinare un abbattimento della misura della pensione (qui i dettagli). Con la sentenza n. 82/2017 la Corte ha ribadito che tale principio si applica anche per i periodi di disoccupazione indennizzata.
Condizioni
L'Inps, pertanto, spiega che possono formare oggetto di neutralizzazione i periodi di contribuzione derivanti da disoccupazione ordinaria (DSO) sia con requisiti ordinari che con i requisiti ridotti, l'ASPI, la mini-Aspi, la Naspi e l'indennità di disoccupazione agricola sia con requisiti normali che con requisiti ridotti. Restano esclusi i trattamenti di mobilità.
I periodi devono collocarsi nelle ultime 260 settimane di contribuzione anteriori la decorrenza della pensione e non devono essere necessari per il raggiungimento del diritto a pensione. Se solo una parte del periodo è necessario si può però limitare la neutralizzazione a quella non necessaria. Inoltre va esercitata per intero non essendo consentito neutralizzare singoli periodi all'interno del periodo massimo considerato.
Prestazioni Incluse
Il principio opera per i soli trattamenti pensionistici di vecchiaia e/o di anzianità (ora pensione anticipata) liquidati nell'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e riguarda, in particolare, la quota maturata nel FPLD.
Si può applicare anche sulla pensione di reversibilità a condizione che il deceduto fosse titolare di una pensione di vecchiaia o, se titolare di pensione di anzianità/anticipata, sia deceduto dopo aver compiuto l'età per la pensione di vecchiaia. L'Inps non lo dice ma il criterio dovrebbe operare anche sulle pensioni erogate in regime di cumulo dei periodi assicurativi se tra esse figuri una quota a carico dell'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti.
Non si applica, invece, sulle pensioni indirette né sui trattamenti previdenziali di invalidità (assegno ordinario e/o pensioni di inabilità).
Quando si usa
Si può utilizzare una sola volta alternativamente sulla pensione di anzianità/anticipata prima del compimento dell'età pensionabile oppure al compimento dell'età pensionabile. In ogni caso deve permanere il diritto a pensione con esclusione della contribuzione neutralizzata.
Un esempio
Si immagini un lavoratore in pensione anticipata nel 2019 a 64 anni con un maturato contributivo di 43 anni e 10 mesi di cui gli ultimi due anni di disoccupazione indennizzata. Se questi periodi svalutano la pensione si può scegliere di neutralizzare subito un anno su due mantenendo il diritto alla pensione anticipata (per la quale occorrono 42 anni e 10 mesi di contributi) oppure attendere i 67 anni, cioè il raggiungimento dell'età anagrafica richiesta per la pensione di vecchiaia, per neutralizzare tutte e due le annualità.
Serve la domanda
Il criterio, spiega l'INPS, non opera d'ufficio ma solo a domanda da parte dell'interessato ed ha effetto dalla decorrenza originaria della pensione nei limiti della prescrizione quinquennale.
Documenti: Messaggio Inps 883/2022