Pensioni, Salvo il prepensionamento dei giornalisti con pochi giorni di CIGS
I chiarimenti in un documento dell’Inps. Tutelato il legittimo affidamento dei lavoratori che non hanno maturato 90 giorni di permanenza in CIGS. Rivive la prassi INPGI più favorevole.
Prepensionamento dei giornalisti possibile anche se la CIGS è stata fruita per meno di 90 giorni. L’Inps considererà soddisfatto il requisito anche se la CIGS è stata fruita per un solo giorno al mese per almeno tre mesi. Lo rende noto l’Inps nel messaggio n. 3595/2023 con il quale rivede le istruzioni impartite ad inizio anno in occasione del passaggio della gestione previdenziale dall’Inpgi all’Inps.
Prepensionamento
I chiarimenti riguardano l’articolo 37, co. 1 lettera b) della legge n. 416/1981 che, come noto, consente ai giornalisti professionisti dipendenti dalle imprese editrici di giornali quotidiani, di giornali periodici e di agenzie di stampa a diffusione nazionale di fruire di una pensione di vecchiaia anticipata. Con Circolare n. 10/2023 l’Istituto ha indicato che la prestazione spetta in presenza delle seguenti condizioni:
- Un’età anagrafica di almeno 62 anni;
- Un’anzianità contributiva di almeno 25 anni e 5 mesi;
- Essere stati ammessi ad un trattamento di CIGS per la causale di riorganizzazione aziendale (ex articolo 25-bis del Dlgs n. 148/2015) ed aver fruito di tale trattamento per un periodo minimo di almeno 3 mesi (90gg), anche non continuativi. Ciò in forza del disposto di cui all’articolo 9 del D.I. n. 100495 del 2017.
In merito ai predetti requisiti il documento ha spiegato che:
- i 3 mesi di permanenza in CIGS, ancorché non continuativi, devono essere fruiti nel periodo indicato nel decreto ministeriale di autorizzazione alla CIGS finalizzata al prepensionamento ovvero nel periodo di proroga del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria ai sensi dell’articolo 22-bis del decreto legislativo n. 148 del 2015;
- i requisiti anagrafico e contributivo devono essere maturati entro il medesimo periodo di CIGS autorizzato dal predetto decreto ministeriale;
- l’ultima contribuzione deve essere accreditata a titolo di CIGS finalizzata al prepensionamento.
La Sanatoria
Prima dell’assorbimento della gestione previdenziale all’Inps, avvenuta come ricorderà il 1° luglio 2022, l’Inpgi considerava soddisfatto il requisito in presenza di un giorno di CIGS al mese per almeno 3 mesi. Ciò rendeva possibile, pertanto, il prepensionamento dei giornalisti anche con soli 3 giorni di CIGS in luogo del nuovo criterio di 90 giorni.
Ebbene per tutelare il legittimo affidamento l’Inps spiega che accetterà anche le domande di quei lavoratori che al 13 ottobre 2023 (data di pubblicazione del messaggio) siano stati posti in CIGS per un giorno al mese per almeno tre mesi e che non possano raggiungere il minimo di 90 giorni di CIGS perché cessati dal servizio o perché il tempo residuo di fruizione dell’ammortizzatore sociale non sia comunque in grado di fargli acquisire la predetta anzianità di 90 gg. Le domande, conclude l’Inps, saranno riesaminate d’ufficio.
In tutti gli altri casi, invece, andrà verificata la permanenza in CIGS per almeno 90 giorni.
Documenti: Messaggio Inps 3595/2023