Professionisti, Sale il numero di domande di pensione con il cumulo
Le domande presentate hanno raggiunto quota 1.000. Ma restano i problemi legati alla modalità di calcolo dell'assegno che penalizza molti assicurati.
I fortunati che hanno ricevuto i primi denari a tre mesi di distanza dalla sottoscrizione della convenzione quadro tra Inps e Casse sono prevalentemente medici ed odontoiatri (Enpam), veterinari (Enpav) ed infermieri (Enpapi). Cresce quindi il numero di professionisti che sta scegliendo di aderire a questa nuova facoltà per anticipare l'uscita dal mondo del lavoro riunendo la contribuzione frammentata frutto di carriere miste.
La misura prevista dalla legge 232/2016 sulla carta doveva partire lo scorso 1° gennaio 2017 ma a causa dei tanti ritardi le prime domande sono state trattate solamente agli inizi di quest'anno dopo un lungo braccio di ferro tra Inps e Casse sulla ripartizione degli oneri di gestione delle pratiche.
Dodici gli enti previdenziali che attualmente si sono convenzionati con l'Inps; mancano ancora le adesioni della Cassa Dottori Commercialisti, l'Enpacl, Consulenti del Lavoro ed Enpaia oltre che Enasarco e la Cassa Notariato. Tra le più attive c'è l'Enpam, che fa sapere come nell'arco di circa un mese e mezzo le domande sono passate da «270 a 353», ne sono state finora liquidate «32», mentre altre 7 risultano accolte. E sono prossime, dunque, al pagamento. Balzano pure le pratiche dalla Cassa Ragionieri che ha raggiunto 300 domande. Di queste 140 sono state inserite nella piattaforma informatica Inps e in attesa di convalida e/o verifica del diritto da parte dell’Istituto e degli enti eventualmente coinvolti. L'attesa media per la liquidazione è di circa due/tre mesi anche se i tempi sono estremamente variabili a seconda dei vari enti coinvolti.
La questione del calcolo
La crescita del numero delle domande è rallentata, però, dai problemi legati alle regole di calcolo dell'assegno in regime di cumulo che disincentivano molti potenziali interessati dall'adesione all'istituto. Nonostante l'articolo 1, co. 245 e 246 della legge 228/2012 preveda che ai fini della determinazione del sistema retributivo o contributivo occorre prendere in considerazione l'anzianità complessivamente maturata dall'assicurato in tutte le gestioni previdenziali sia l'Inps che numerose Casse hanno disatteso questo principio disponendo l'irrilevanza dei periodi ante 1996 nella Cassa o nell'Inps per mantenere il calcolo retributivo sullo spezzone di propria competenza.
Ad essere danneggiati sono soprattutto i pensionati Inarcassa, Cassa Geometri, Cassa Dottori Commercialisti e Cassa Ragionieri le cui delibere hanno sostanzialmente optato per la liquidazione del pro quota con le regole contributive negando così convenienza al cumulo rispetto ad una normale totalizzazione nazionale. Se da un lato molti pensionati sono pronti a fare ricorso in tribunale le Casse in questione fanno quadrato attorno le delibere sulla base dell'autonomia statutaria e regolamentare riconosciuta dalla legge che chiede loro la sostenibilità del bilancio nel medio-lungo termine. In base a questo principio ciascuna Cassa avrebbe, dunque, un margine di manovra nel definire quali regole di calcolo applicare a seconda della sostenibilità dei conti. Che le delibere siano pienamente conformi alla legge, fanno sapere dagli enti interessati, è certificato anche dal positivo scrutinio dei ministeri vigilanti.
Altra questione irrisolta è l'Enasarco. Sino ad oggi la contribuzione presente nella gestione previdenziale integrativa degli agenti e rappresentanti di commercio non ha potuto formare oggetto di congiunzione con quella dell'Inps per diverse questioni giuridiche che non è questa la sede per ripercorrere. Si sperava che con il Cumulo la questione potesse essere affrontata e risolta in senso positivo ma sino ad oggi i vari incontri a livello istituzionale non hanno portato ad alcun risultato utile e concreto. In assenza di una decisione al riguardo c'è il forte rischio che anche il cumulo dei periodi assicurativi, al pari di quanto accaduto con la totalizzazione, non porti alcun giovamento per gli agenti e rappresentati di commercio. Tra le questioni che "pesano" sull'adesione al cumulo c'è anche lo slittamento nell'erogazione della buonuscita per i dipendenti pubblici.
Approfondimenti: Come Funziona il Cumulo dei Periodi Assicurativi