Proroga Opzione Donna, dall'Inps una parziale apertura
Le domande delle lavoratrici che maturano i requisiti nel corso del 2015 non dovranno essere respinte in attesa che il Ministero del Lavoro decida sull'estensione di un anno del regime.
Kamsin La fine del 2014 riserva alcune importanti novità per quanto riguarda l'opzione donna. Com'è noto si tratta della possibilità offerta alle lavoratrici di conseguire prima la pensione in presenza cioè di almeno 35 anni di contributi e un'età non inferiore a 57 anni e tre mesi (lavoratrici dipendenti) ovvero 58 e tre mesi (autonome). Unica condizione: optare per il calcolo di tutta la pensione con la regola contributiva.
L'opzione è stata salvata dalla riforma Fornero del 2012 che ha allungato l'età per la pensione a 63 anni e 9 mesi (dipendenti del privato) e a 66 anni e 3 mesi (impiegate pubbliche). Nella circolare Inps 35/2012 l'Istituto ha precisato che le lavoratrici possono avvalersene soltanto se, entro il termine del 31 dicembre 2015, riescono a ricevere la liquidazione della pensione (cioè la decorrenza) e non solamente a maturare i requisiti (cioè il diritto). In pratica, nel calcolo del termine per l'opzione (31 dicembre 2015), deve tenersi conto anche della finestra mobile di 12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli autonomi.
L'Inps con gli ultimi messaggi di dicembre diramati in proposito, ha indicato, tuttavia, che le donne che maturano i requisiti nel 2015 possono comunque presentare la domanda di pensione. Nello specifico nei messaggi, l'Ente assicuratore ha precisato che le donne lavoratrici con un'età anagrafica di 57 anni e 3 mesi e 35 di contributi, conseguiti nel corso del 2015, anche se la decorrenza del trattamento pensionistico è successiva al 31 dicembre 2015, non devono essere rigettate ma "tenute in evidenza" in attesa che il Ministero del Lavoro decida sull'eventuale stralcio dei limiti imposti dalle attuali Circolari. Le domande, pertanto, non saranno rigettate ma tenute al momento in sospeso (limitatamente a quelle provenienti dalle lavoratrici che maturano i requisiti durante l'anno 2015).
Un esempio può aiutare a comprendere cosa cambia. Prima della novità dell'Inps la domanda di pensione volta a fruire dell'opzione donna di una lavoratrice che ha raggiunto, ad esempio, i 57 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi nel maggio 2015 sarebbe stata rigettata in quanto la decorrenza della prestazione si sarebbe verificata dal 1° giugno 2016, oltre la deadline stabilita dalla Circolare Inps 35/2012 (cioè del 31 Dicembre 2015). Ora invece la domanda non sarà rigettata ma sospesa in attesa che il Ministero decida se possono essere ammesse all'opzione donna tutte coloro che maturano i requisiti (e non la decorrenza) entro il 31 dicembre 2015. Se il Ministero aprirà alla rivisitazione dei termini le domande, tenute per ora in sospeso, potranno essere accolte.
In pratica, dunque, tutte le lavoratrici (autonome, dipendenti o del pubblico impiego) che maturano 57 anni e 3 mesi e 35 di contributi entro il 31 Dicembre potranno fare domanda di accesso all'opzione donna e attendere di conoscere l'esito del quesito posto dall'Inps al ministero del Lavoro.
L'apertura "cautelativa" dell'Inps è il risultato delle pressioni del «Comitato opzione-donna» che ha promosso la Class action contro l'Inps contro l'indebita restrizione imposta, all'improvviso, nel 2012. Le potenziali beneficiarie sarebbero circa 6 mila donne.
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