Quota 100, Ecco gli emendamenti segnalati al DL 4/2019
Proseguono i lavori in Commissione Lavoro alla Camera sul decreto sulla quota 100 e sul reddito di cittadinanza. Tra gli emendamenti proposti spicca la nona salvaguardia nei confronti di altri 6mila lavoratori non inclusi nei precedenti provvedimenti di tutela.
Tra gli emendamenti ne spiccano quattro in materia di esodati: due consistono in una vera e propria salvaguardia pensionistica (la nona) e - sulla falsariga dei precedenti provvedimenti di salvaguardia - puntano a rimettere in carreggiata le vecchie regole pensionistiche in favore degli ultimi lavoratori rimasti senza reddito nè pensione dopo l'approvazione della Legge Fornero. Gli altri due emendamenti, invece, sono forme di pensionamento anticipato con requisiti ad hoc per chi si trova senza lavoro ed in particolari categorie di tutela: una pensione con quota 93 con un minimo di 62 anni e 31 di contributi oppure una opzione donna con requisiti di 58 anni e 35 di contributi con calcolo contributivo. Queste ultimi tuttavia, difficilmente riceveranno il via libera della Commissione.
Le altre proposte si collocano nell'alveo delle misure già contenute nel DL 4/2019. Tra quelle più significative c'è il tentativo di una ulteriore estensione dell'opzione donna oltre il 31 dicembre 2018 e dell'ape sociale oltre il 31 dicembre 2019, e favorire l'accesso alla pensione alle lavoratrici madri. In particolare due modifiche chiedono uno sconto di quattro mesi sui requisiti per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata per ogni figlio nato entro un massimo di un anno per le donne.
Altri emendamenti sollevano la questione della cancellazione della finestra mobile trimestrale ai fini dell'accesso alla pensione anticipata ai cd. lavoratori gravosi, una svista del DL 4/2019 che ha peggiorato dal 1° gennaio 2019 il quadro previdenziale per queste categorie. E l'estensione della facoltà di pensionamento con 41 anni di contributi per tutti coloro che hanno almeno 12 mesi di lavoro effettivo entro il 19° anno di età (ora questo beneficio è riconosciuto solo a particolari categorie di persone). Va segnalato il tentativo di estendere il riscatto agevolato della laurea da 45 a 50 anni e l'allargamento della pace contributiva, cioè la possibilità di sistemare vuoti contributivi entro un massimo di cinque anni anche non continuativi, alle platee dei lavoratori nel sistema misto, cioè con anzianità contributiva antecedente il 31 dicembre 1995, attualmente fuori dalla misura. Due proposte importanti che potrebbero modificare notevolmente il ricorso a queste forme di riscatto agevolato.
Documenti: Gli emendamenti segnalati dalla Commissione Lavoro al DL 4/2019