Quota 100, Il Governo è pronto a partire. Stop parziale anche alla speranza di vita
In arrivo un emendamento alla Legge di Bilancio. Confermata anche in via strutturale la dispensa dalla speranza di vita dei requisiti per l’uscita anticipata con 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Per evitare il pensionamento di massa dei dipendenti pubblici saranno inseriti alcuni accorgimenti. In primo luogo un obbligo di preavviso per le dimissioni (dovrebbe essere di sei mesi) più una revisione dell'obbligo per le Pa di collocare in pensione il personale che ha raggiunto l'età ordinamentale per la permanenza in servizio (in genere pari a 65 anni) in possesso del diritto a pensione. Se non si inserisse quest'ultimo correttivo le Pa sarebbero obbligate al raggiungimento dell'età di 65 anni a collocare in pensione coloro che hanno i requisiti per la quota 100 pur contro la loro volontà. Con la quota 100 arriverà anche il divieto di cumulo della pensione con redditi da lavoro oltre il tetto di 5mila euro l’anno. Il divieto di cumulo reddito/pensione persisterà sino all'età per il pensionamento di vecchiaia, cioè sino a 67 anni.
Oltre alla quota 100 l'esecutivo è pronto a prorogare di un anno l'ape sociale, dal 2018 al 2019, nella forma attualmente vigente e l'opzione donna, cioè la possibilità per le donne di accedere alla pensione con 57 anni (58 anni le autonome) e 35 di contributi a condizione di accettare il calcolo interamente contributivo. A legislazione vigente l'opzione, come noto, è a disposizione delle donne che hanno raggiunto i predetti requisiti entro il 31 dicembre 2015. In arrivo anche il superamento dell'adeguamento alla speranza di vita dei requisiti per l’uscita anticipata con 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni per i precoci. La dispensa dall'adeguamento non coinvolgerà, invece, i requisiti per la pensione di vecchiaia che, quindi, il prossimo anno schizzerà alla cifra tonda di 67 anni.