Riforma Pensioni, Airaudo (Sel): ok all'abolizione della Riforma Fornero
“Come è noto non è certo che il referendum proposto dalla Lega sulla riforma Fornero venga ammesso, ma se così fosse ha ragione la segretaria generale della CGIL Susana Camusso: va sostenuto. Kamsin La distanza tra la nostra visione del mondo e delle relazioni umane con quella della Lega di Salvini è enorme e non risolvibile. Mentre la pessima riforma delle pensioni del governo Monti, che ha usato i pensionati come bancomat della crisi finanziaria, ha lasciato sul campo gli esodati, senza lavoro e pensione, i lavoratori della scuola e i ferrovieri prigionieri degli errori di quella riforma, e costretto centinaia di migliaia di lavoratori a restare al lavoro nella crisi più grave dal dopo guerra, bloccando così anche le assunzioni dei giovani”.
Lo afferma il responsabile nazionale lavoro di Sel Giorgio Airaudo. Il Deputato, che ha firmato diversi emendamenti in materia pensionistica al disegno di legge di stabilità (tra cui un emendamento in favore dei quota 96 della scuola) torna a ribadire che la manovra Fornero va abolita "perché ha violato il patto tra i lavoratori e lo Stato lasciandoli senza reddito, senza lavoro e senza pensione, in una terra senza dignità. Tutti i lavoratori e le lavoratrici che dovevano andare in pensione devono poterci andare. Lo Stato deve ricostruire quel patto con quelle cittadine e quei cittadini".
"Visto che il governo Renzi, impegnato per ora nella riduzione del danno con le salvaguardie, sta fallendo la promessa della soluzione definitiva del problema degli esodati, di quota96 e dei ferrovieri, il referendum può diventare, se si terrà, uno strumento utile al lavoro, come sostenuto anche dalla segretaria della Cgil Camusso. Noi se ci sarà lo sosterremo, come sosteniamo una riforma delle pensioni che, distinguendo i lavori, differenzi il tempo della quiescenza riconoscendo la fatica nel lavoro. Più che alla Lega e ai suoi istinti pensiamo alle lavoratrici e ai lavoratori e ai loro diritti violati da ricostruire e riconquistare”, conclude Giorgio Airaudo.
Zedde