Riforma Pensioni, Cgil: servono fatti concreti per riaprire il capitolo previdenza
Il segretario generale della Cigl, Susanna Camusso chiede di aprire immediatamente un confronto con le parti sociali perché "l'inammissibilità del quesito referendario per la cancellazione della legge Fornero non vanifica la necessità di rivedere le regole del sistema pensionistico".
Kamsin "E' necessario rimettere mano alla Riforma Fornero". E' quanto afferma il leader della Cgil Susanna Camusso che pur condividendo le aperture del ministro Poletti dei giorni scorsi circa la possibilità di rendere piu' flessibile l'età per la pensione, non si fida dell'esecutivo.
"La riforma Fornero, varata a inizio 2012 nel pieno della crisi dello spread ha spostato in avanti l'età per accedere alla pensione anche di sei anni rispetto alle vecchie regole, abolendo di fatto la pensione di anzianità contributiva. La manovra ha anche creato una platea di lavoratori senza stipendio e senza pensione, i cosiddetti esodati che in virtù di accordi aziendali avrebbero dovuto lasciare l'attività dopo poco tempo ma che poi si sono visti spostare in avanti di diversi anni l'età per il ritiro. Per tutte queste persone - ricorda la Camusso - è necessario offrire una soluzione in tempi rapidi, ma in tutti questi anni si sono solo fatte tante promesse."
Secondo la leader della Cgil l'equilibrio di bilancio dello stato è stato messo in sicurezza a discapito delle nuove generazioni e delle fasce piu' precarie delle popolazione, come gli esodati e i disoccupati, cioè coloro che hanno perso il posto di lavoro a seguito del fallimento della propria azienda. Nonostante i correttivi degli ultimi 2-3 anni il sistema "resta squilibrato e ingiusto", oltre che dispendioso ed il peso "ricade sulle giovani generazioni, che se mai le vedranno, riceveranno pensioni esigue, benché paghino di tasca propria, con l'attuale sistema a ripartizione, gli assegni degli anziani".
Per ora, inoltre, la micidiale sommatoria tra crollo demografico e crisi economica sta disastrando i conti dell'Inps, cui ha dato un colpo durissimo anche l'assorbimento del pressoché fallito Inpdap. La Camusso esprime dubbi anche sulle ricette di Boeri. "Boeri, prima di essere nominato alla guida dell'Inps, aveva indicato la ricetta nel ricalcolo complessivo di tutte le pensioni, comprese quelle già in essere, con il metodo contributivo. A partire da una soglia minima di assegno, verrebbero penalizzati soltanto coloro che hanno versato contributi di entità minore rispetto alla pensione effettivamente percepita. Secondo il Segretario si tratta di una discussione sterile in quanto numerose sentenze della Corte Costituzionale a torto o a ragione, hanno sancito l'intangibilità dei diritti acquisiti".
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Zedde