Riforma Pensioni, Damiano lancia la petizione per cambiare la legge Fornero
Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ricorda i punti che dovranno essere affrontati nei prossimi mesi dal Parlamento. A partire dalla flessibilità in uscita.
"Le diverse riforme in materia di pensioni dal 1992 a oggi hanno messo in sicurezza i conti pubblici. Tuttavia hanno lasciato molti problemi aperti, sui quali è importante discutere e intervenire al più presto" si legge nella petizione. "La manovra Fornero non ha previsto la fase di transizione e ha irrigidito il sistema, determinando tra l’altro il problema degli esodati, cui si è cercato di rispondere con le sette salvaguardie. L’allungamento dell’età pensionabile, inoltre, frena l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Sosteniamo quindi la proposta di legge A.C. 857/2013 “Damiano-Gnecchi ed altri” che introduce la flessibilità in uscita, consente di lasciare il lavoro con un anticipo fino a quattro anni rispetto ai requisiti previsti, con penalizzazioni accettabili, e prevede la possibilità per i lavoratori precoci di andare in pensione con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età. Come più volte anticipato da pensionioggi.it il disegno di legge Damiano prevede un pensionamento flessibile a partire dai 62 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi con una penalità del 2% per ogni anno di anticipo rispetto all'età di 66 anni e 7 mesi.
Damiano ricorda come il premier Renzi abbia all'inizio ignorato questo tema per poi comprenderne l'importanza con la promessa di provvedere nel 2016. "La mobilitazione dei sindacati per conquistare la flessibilità è positiva" precisa Damiano: "aiuta il percorso che la Commissione Lavoro ha già avviato incardinando la proposta di legge Pd di cui sono primo firmatario. Proponiamo di anticipare l'uscita dagli attuali 66 e tre mesi a 62 anni e tre mesi, con 35 anni di contributi. La penalizzazione è del 2% annuo per un massimo di 4 anni. Mentre per i lavoratori precoci si garantirebbe un'uscita unica a 41 anni di contributi. Per il sistema previdenziale, sul lungo termine, la riforma è a costo zero, perché i costi dei primi 4 anni si compensano con i successivi 19 di risparmi.
Nella petizione, inoltre, c'è la volontà di ulteriori interventi per rendere più equa la previdenza italiana con: 1) l'ottava e ultima salvaguardia degli esodati; 2) il monitoraggio di opzione donna per l’inclusione di altre lavoratrici; 3) un meccanismo adeguato di indicizzazione per le pensioni medio basse.
Documenti: Il link per firmare la petizione