Riforma Pensioni, Ecco le prime modifiche proposte al Senato
Presentato in Commissione Bilancio al Senato l'emendamento che taglia le cd. pensioni d'oro per cinque anni. Fuori i trattamenti liquidati interamente con il sistema contributivo.
Arriva anche la proposta della Lega di ridurre le tasse per cinque anni per i pensionati, anche italiani, residenti all'estero che decidono di trasferirsi al Sud Italia. A chi deciderà di trasferire la residenza nei comuni con popolazione inferiore ai 20mila abitanti di Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Molise, la Lega propone l'applicazione di una flat tax, un'aliquota forfettaria ridotta al 7%.
Un'altra modifica propone di riconoscere il lavoro di cura familiare ai fini previdenziali. Un emendamento alla manovra depositato dalla Lega in commissione Bilancio al Senato. In base alla proposta di modifica viene riconosciuto "per i trattamenti pensionistici delle madri lavoratrici, dipendenti o autonome che, alla data di entrata in vigore della presente legge, presentano il requisito anagrafico di cinquanta anni di età e un'anzianità contributiva minima pari a venti anni è riconosciuto, a partire dal terzo figlio, un periodo di tre anni di accredito figurativo per lavoro di cura, educazione e crescita di ogni figlio, nato vivo o adottato, fermo restando quanto stabilito dall'articolo 25 del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità".
Durante i lavori della Commissione Bilancio sono stati approvati anche alcuni ordini del giorno con il parere positivo del Governo. Uno, in particolare, impegna il Governo "ad adottare, per quanto di propria competenza, e previo un approfondito confronto con l'INPS, urgenti e circostanziate misure per la salvaguardia definitiva dei lavoratori che, pure a parità di condizione sostanziale con chi ne ha già beneficiato, ancora risultano esclusi dalle procedure per l'accesso al trattamento pensionistico con le regole previgenti la riforma introdotta dal citato decreto-legge n. 201 del 2011."
Un altro impegna l'esecutivo "a valutare l'opportunità di adottare, nell'ambito degli annunciati interventi in materia previdenziale, specifiche misure volte ad assicurare condizioni minime per i futuri trattamenti pensionistici dei giovani lavoratori che dovessero trovarsi con carriere lavorative discontinue e importi pensionistici inferiori a 1,5 volte il trattamento minimo INPS".
Un altro OdG impegna l'esecutivo "a valutare la possibilità di adottare, nelle more dell'entrata in vigore delle annunciate misure di nuova flessibilità dell'età pensionabile, le opportune disposizioni che consentano alle migliaia di lavoratori tutelati dall'APE sociale di poter continuare ad avvalersi di tale istituto; nonchè a definire le nuove disposizioni pensionistiche assicurando che il nuovo regime ricomprenda le attuali forme di tutela che vengono riconosciute alle categorie di lavoratori presi in considerazione dalle norme che hanno introdotte l'APE sociale.
Un quarto OdG chiede la proroga dell'opzione donna e, infine, l'ultimo impegna il Governo "a valutare l'opportunità di adoperarsi, sin dal primo provvedimento utile, al fine di adeguare la disciplina legislativa in materia di computo delle prestazioni lavorative svolte con contratto di lavoro parziale verticale in modo da consentire a tali lavoratori di ottenere il riconoscimento della copertura contributiva per l'intero anno solare e, conseguentemente, di non essere penalizzati in materia di maturazione dell'anzianità contributiva utile per l'accesso al trattamento pensionistico".