Riforma Pensioni, Giacobbe: presto soluzione per i quota 96 della scuola
Nel provvedimento sulla buona scuola il Governo risolverà la vicenda. Le sentenze dei tribunali dicono con chiarezza che si tratta di un diritto che è stato negato.
Kamsin "La chiamerò Quota 100: per amore della verità, a partire da questo. Ormai la somma tra età e anzianità contributiva non è più 96." E' quanto ricorda in un comunicato stampa la deputata Pd, Anna Giacobbe, che torna sulla vicenda dei 4mila lavoratori del comparto scuola che si riconoscono nel movimento dei quota 96 della scuola.
La loro vicenda si è arenata, ancora una volta, nell'attuale legge di stabilità dopo che la Commissione Bilancio di Montecitorio, stante la contrarietà dell'esecutivo, ha respinto l'emendamento che avrebbe consentito a questo personale di accedere alla pensione, in deroga alle norme vigenti, dal prossimo 1° settembre 2015. Interessati dalla misura sarebbero circa 4mila tra docenti e personale Ata anche se, recenti stime non ufficiali, indicano che il numero si sarebbe ridotto, a causa del perfezionamento dei nuovi requisiti pensionistici, di circa un terzo.
La Giacobbe riconosce che si tratta di una vicenda "dolorosa, perché partiamo da un errore, non il solo, contenuto nella legge sulle pensioni del 2011, ed un errore è stato non averlo ancora risolto. Persone che un lavoro lo hanno, certo, a differenza di altri rimasti impigliati nelle contraddizioni di una manovra sulle pensioni pesantissima: persone, però, che in buona parte, non sono o non si sentono in grado di fare quel lavoro come andrebbe fatto".
Buone, secondo l'Onorevole, le possibilità di una rapida soluzione della vicenda: "Penso che l’impegno che il Governo si è assunto nei giorni scorsi sia credibile. E’ vero che troppe volte ci sono stati impegni e promesse. Ma sino ad ora c’erano stati impegni personali di qualcuno, anche nel Governo, e il tentativo del Parlamento di “forzare”, di buttare il cuore oltre l’ostacolo" ricorda la Giacobbe. "Ora l’impegno a dare una soluzione - prosegue - è stato assunto, prima in Commissione Bilancio e poi in aula, dal viceministro all’Economia Morando, esponente del ministero che sino ad oggi ha taciuto o “si è messo per traverso”: credo che una soluzione nel provvedimento sulla scuola, nei primi mesi del prossimo anno, ci sarà.
La soluzione per i "quota 96" sarà cercata nei provvedimenti sulla Buona Scuola
"Che la legge di Stabilità non sarebbe stata la sede in cui approvare una norma risolutiva - continua l'onorevole - è stato chiarito dal governo sin da subito, appena avviata la discussione parlamentare, quando la questione è stata nuovamente posta da alcuni di noi: abbiamo presentato ugualmente un emendamento, per tenere il punto, e perché il Governo fosse tenuto ad esprimersi. Questo è avvenuto: il viceministro Morando è persona seria e prudente, per questo tanto più credibile".
Salvo “colpi di scena” (questa volta positivi) al Senato nell’esame della legge di Stabilità, la soluzione per “Quota 100” sarà cercata con il provvedimento che darà attuazione al progetto “la Buona Scuola”.
Le sentenze dei tribunali dicono con chiarezza che si tratta di un diritto che è stato negato.
La Responsabilità è della Politica
"La recente interrogazione dell’on. Ghizzoni - conclude l'esponente del Pd -, che ho sottoscritto con molti deputati del Pd, metteva in evidenza quella contraddizione: c’è bisogno di una soluzione legislativa “pulita”, lineare.
Questo è quanto mi sento onestamente di dire alle donne e agli uomini che hanno patito e patiscono questa vicenda. Nessuna difesa d’ufficio, nessuno scarico di responsabilità; responsabilità che sono del Governo per la sua parte, e di tutti noi, compreso chi se ne è occupato un po’ di più e ha vissuto con amarezza gli stop and go di questi mesi".
Zedde