Riforma Pensioni, Il Governo apre alle modifiche
La Ragioneria dello Stato dovrà reperire le risorse necessarie per limitare il prelievo sulla previdenza complementare e sulle Casse Professionali. Sarà rivisto anche il taglio ai patronati.
Kamsin Nel confronto di ieri tra Ministero dell'Economia e Parlamento il Governo avrebbe aperto ad una revisione della tassazione sui fondi pensione e sui rendimenti delle Casse professionali. La Ragioneria Generale dello Stato ha ricevuto, infatti, indicazioni da Via XX Settembre di lavorare per recuperare le risorse necessarie per contenere l'aumento dall'11,5 al 20% prospettato nella legge di stabilità della tassazione sui fondi pensione e sulle polizze vita. L'intervento dovrà limitare anche l'aumento dal 20 al 26% del prelievo sui rendimenti delle Casse Professionali come previsto nel documento governativo. Sarà rivisto, ma non azzerato, il taglio da 150 milioni di euro per i patronati.
Intanto, nella giornata di ieri, la Commissione Bilancio di Montecitorio ha proseguito l'esame degli emendamenti proposti dai partiti al disegno di legge di stabilità. Tra gli emendamenti "segnalati" e sui quali si svolgerà dunque la votazione compaiono anche due proposte presentate dal M5S che prevedono l'introduzione di un tetto massimo per le pensioni o i vitalizi erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo e, dall'altra parte, pensioni minime a 600 euro. "Le pensioni ovvero i vitalizi erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, non possono superare i 5.000 euro netti mensili. Sono fatti salvi soltanto le pensioni e i vitalizi corrisposti in base al sistema contributivo.
Qualora il trattamento sia cumulato con altri trattamenti pensionistici erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo, l'ammontare onnicomprensivo non puo' superare gli 8.000 euro netti mensili", recita la prima proposta di modifica. "Ai soggetti titolari di unico trattamento pensionistico o di piu' trattamenti pensionistici la cui somma degli importi percepiti, a prescindere dal requisito anagrafico, non superi la soglia di seicento euro viene comunque corrisposto un rateo integrato nella misura minima di 600 euro per dodici mensilita'", si legge nel secondo emendamento.
Zedde