Riforma Pensioni, in Commissione tre nuovi ddl sulla flessibilità in uscita
La Commissione Lavoro della Camera dei deputati ha ripreso ieri i lavori sull'esame dei disegni di legge per garantire maggiore flessibilità in uscita.
La Proposta Sel. Il DDl Airaudo reca disposizioni volte a facilitare il ricollocamento dei lavoratori disoccupati con più di cinquanta anni. In particolare, valorizzando la collaborazione tra le parti sociali e datoriali a livello territoriale, l'articolo 1 prevede il ricorso a tavoli territoriali, a cui partecipano anche i centri per l'impiego e gli enti accreditati ai servizi al lavoro e alla formazione del territorio, per l'individuazione di interventi di politica attiva che favoriscano la ricollocazione e l'attivazione dei percorsi di riqualificazione dei lavoratori. I successivi articoli da 2 a 5, in relazione ai disoccupati che, compiuti i cinquanta anni, non beneficino di indennità di sostegno del reddito né di prestazioni pensionistiche, prevedono l'introduzione di un'indennità pari alla quota necessaria per coprire il costo della contribuzione volontaria fino a un massimo di cinque anni, finanziata con un apposito Fondo, istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con una dotazione di 30 milioni di euro annui.
La proposta Ciprini reca disposizioni volte a rafforzare il riconoscimento sul piano previdenziale della maternità e dei lavori di cura familiare. In particolare, prevede che alle madri lavoratrici o, in loro assenza, ai padri, sia riconosciuto un sistema di crediti di cura ed educazione utili ai fini della determinazione sia dell'anzianità contributiva sia della misura della pensione. Tali benefici, estesi dall'articolo 3 anche alle lavoratrici e ai lavoratori autonomi, sono finanziati, sulla base dell'articolo 4, da un apposito Fondo alimentato dalle risorse recate dall'imposizione di un limite massimo alle pensioni eccedenti dieci volte il trattamento minimo INPS. La proposta reca anche disposizioni in favore dei genitori o familiari conviventi con minori disabili gravi, prevedendo la possibilità di accedere al pensionamento anticipato e il riconoscimento della contribuzione figurativa per i periodi di assistenza al figlio, per un massimo di cinque anni.
Il DDl prevede anche la proroga fino al 31 dicembre 2018 del regime sperimentale «Opzione donna» nonché la delega al Governo per la separazione contabile dei trattamenti di previdenza e delle erogazioni di natura assistenziale, ponendo queste ultime a carico della fiscalità generale, distinguendole dalle erogazioni di natura previdenziale, finanziate dai contributi versati dai datori di lavoro e dai lavoratori.
La proposta Pizzolante reca invece una delega al Governo ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi recanti norme per l'introduzione del pensionamento flessibile, la revisione dei trattamenti previdenziali, il sostegno della maternità e il prolungamento della vita attiva.