Riforma Pensioni, La Camera approva le modifiche. Ecco cosa cambia
Attesa per la pubblicazione definitiva degli emendamenti approvati alla manovra. Entro Sabato il provvedimento riceverà il primo via libera da parte dell'Aula della Camera. Quindi il provvedimento andrà al Senato.
Ci sono alcuni ritocchi all'ottava salvaguardia con lo spostamento dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 della data utile per l'ingresso nella mobilità, com'era stabilito già lo scorso anno. La platea dell’ottava salvaguardia passa da 27.700 a 30.700 esodati beneficiati. L'ampliamento comporta un incremento della spesa di 161 milioni di euro, che saranno coperti attraverso il Fondo per interventi strutturali di politica economica. Sulle pensioni passa l'emendamento che consentirà il cumulo dei periodi assicurativi anche alle Casse Professionali, a differenza di quanto previsto nel testo proposto dal Governo, un'apertura importante che agevolerà l'uscita anticipata di ulteriori platee di lavoratori con carriere miste (qui i dettagli del nuovo cumulo).
Alcune limitature riguardano l'APe sociale, cioè il sussidio che potrà essere ottenuto dai 63 anni per alcune categorie di lavoratori per raggiungere l'età pensionabile di vecchiaia dal prossimo 1° maggio 2017. Ma sostanzialmente l'impianto dell'APE è rimasto intatto con il Governo che dovrà, però, relazionare alle Camere entro il 2018 i risultati della sperimentazione e indicare la possibilità di una proroga ulteriore. Confermata l'estensione della no tax area, la quota 41 per i precoci, l'irrobustimento della quattordicesima mensilità, le misure a sostegno del prepensionamento dei lavoratori bancari, i correttivi a favore degli usuranti.
Disco verde anche su altre misure che recano l'allungamento del congedo obbligatorio per i papà a 4 giorni dal 2018 (il prossimo anno i giorni restano due) con la possibilità, peraltro, di poter richiedere sempre nel 2018 un giorno in più a valere su quelli della madre. Alle donne vittime di violenza e ai loro figli saranno destinati 5 milioni annui nel triennio 2017-2019.Le risorse andranno al piano antiviolenza, ai servizi territoriali, ai centri antiviolenza e ai servizi di assistenza alle donne. Il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità sarà quindi incrementato di 5 milioni annui.