Riforma Pensioni, la Camera approva la risoluzione sulle pensioni flessibili
La Camera chiede al Governo l'approvazione della settima salvaguardia, la soluzione della questione dell'opzione donna e la revisione della Legge Fornero con l'introduzione della flessibilità in uscita.
Non solo. La risoluzione approvata chiede anche che il Governo preveda "un intervento di salvaguardia dei lavoratori esodati, utilizzando le risorse già stanziate e non utilizzate, nonché il riconoscimento dell'opzione per il sistema contributivo a tutte le lavoratrici che maturino i requisiti anagrafici e contributivi previsti entro il 31 dicembre 2015". Insomma tre distinti capitoli di intervento per dare una risposta ai problemi aperti dalla Riforma Fornero del dicembre 2011 e ancora senza una risposta strutturale.
Nelle raccomandazioni del Parlamento c'è spazio anche per la realizzazione di una misura universale di contrasto alla povertà assoluta e all'esclusione sociale da attuare in maniera progressiva che coniughi politiche passive e attive, "con particolare attenzione ai nuclei familiari con minori e disabili" e la proroga oltre il 2015 le misure di sgravio contributivo per nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, "eventualmente rimodulando l'entità del beneficio".
Nonostante le richieste della Camera nelle ultime elaborazioni dell'esecutivo appare comunque sempre più probabile che il pacchetto sulla flessibilità in uscita non sarà contenuto nella manovra. Che vedrà solo le misure su esodati, opzione donna e, eventualmente, i disoccupati senior. Perde quota anche l'ipotesi del prestito pensionistico che, come già anticipato ieri da pensionioggi.it, appare troppo complesso e scarsamente appetibile sia dalle aziende che dai lavoratori. L'ipotesi che prende piede a questo punto è che il Governo opti per la presentazione di un ddl collegato alla manovra, da approvare il prossimo anno, con le misure sulla flessibilità in uscita e gli altri interventi sulla flessibilità contributiva.