Riforma Pensioni, Nannicini: ecco quanto si perderà con l'APE
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che sta curando il delicato dossier sulle pensioni in vista del confronto tecnico con i sindacati fornisce le prime cifre sull'APE .
Nannicini conferma grossomodo le cifre anticipate nei giorni scorsi da pensionioggi.it: riguardo al costo dell'uscita anticipata per un lavoratore che avrebbe diritto a mille euro di pensione. Il taglio potrà arrivare sino al 15-20% in corrispondenza del massimo anticipo per le categorie di lavoratori non meritevoli di tutela (categorie, si noti, ancora da individuare puntualmente): "Se un pensionato ha 1.000 euro al mese ed e' meritevole di tutela e' disoccupato senza ammortizzatori sociali, fa lavori rischiosi, pesanti, faticosi, e' in condizioni soggettive di bisogno perche' magari ha a casa un disabile da assistere, in tutti questi casi il costo e' zero. Per chi lavora, un anno di anticipo gli costera' una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni mentre tre anni di anticipo costeranno dai 150 a 200 euro al mese". Il prestito sara' erogato da una banca che poi lo girera' all'Inps. Secondo Nannicini, coinvolgere il sistema bancario era l'unica strada percorribile perche' "altre strade costavano tra 7 e 10 miliardi".
Il sottosegretario conferma che nella manovra finanziaria ci saranno altri interventi in tema di pensioni oltre all'Ape: "Ci sara' un intervento anche sui redditi da pensione. In particolare sui redditi da pensioni basse. Parliamo dei redditi da pensione sotto i 1000 euro. Ci sara' un aiuto agganciandosi prevedibilmente all'istituto della 14esima, ci sara' un bonus che e' legato ai contributi versati, si arriva fino a 400 euro". Infine Nannicini chiude la porta alla proposta del presidente dell'Inps, Tito Boeri, di sacrifici per chi riceve una pensione molto piu' di quanto ha versato: "Questo tipo di ricalcoli non sono semplicissimi richiedono molte ipotesi e molti dati. E devi stare molto attento perche' non si riesce a fare con il bisturi del chirurgo questa distinzione un po' intellettualistica. Proprio perche' e' difficile fare queste ipotesi, avere i dati necessari per farlo, rischi di fare danni. Rischi davvero di tagliare pensioni alte ma meritate, oppure di toccare pensioni che sono generose rispetto ai contributi versati ma sono basse. Il rischio di mettere le mani nelle tasche sbagliate e' troppo grosso. Abbiamo deciso di fermarci". Da sciogliere ancora i nodi sulle ricongiunzioni onerose, sui lavoratori precoci e sugli usuranti, punti sui quali dovrebbero esserci modifiche significative. Anche se l'attenzione è tutta rivolta all'Ape.