Riforma Pensioni, prosegue l'esame degli emendamenti alla Camera
Attesa per la decisione del Viceministro dell'Economia Enrico Morando sui quota 96 della scuola e gli altri temi previdenziali. Intanto cambia il Bonus Bebè: sarà ancorato all'Isee.
Kamsin E' ripreso stamani l'esame in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati l'esame degli emendamenti in materia previdenziale segnalati dalle forze politiche al Governo. L'esame dovrebbe concludersi entro lunedì o martedì, per consentire l'approdo in Aula del provvedimento dal 27 Novembre.
All'esame della Commissione c'è il tema della proroga dell'opzione donna (emendamento proposto da Sel); la vicenda dei quota 96 della scuola (ieri è stato respinto un emendamento della Lega Nord ma il Governo si è detto disponibile a valutare le altre proposte emendative in materia); i lavoratori precoci (sui quali la proposta di modifica 11.16 a firma Damiano e Gnecchi chiede lo stop alla penalizzazione per tutti i lavoratori sino al 2017); l'estensione dei benefici per i ferrovieri ed un ulteriore provvedimento in materia di esodati (con la richiesta di salvaguardare anche coloro che beneficiano del trattamento edile). Sugli emendamenti tuttavia c'è sempre il rischio del parere contrario del Governo.
Saranno probabilmente approvate in Senato le modifiche in materia di previdenza complementare e sui tagli ai patronati. Su questi temi l'apertura del Governo è piu' netta e si attende quindi la presentazione di un emendamento governativo.
Ieri, invece, è passato l'emendamento sul bonus bebè. Il nuovo bonus sarà legato all'indicatore Isee: 80 euro al mese per le famiglie con un indicatore fino a 25.000 euro all'anno, che arriva a 160 euro se l'indicatore si ferma sotto 7.000 euro. Il tetto dei 90 mila euro di reddito annuo della famiglia che il prossimo anno avrà un figlio, fissato dalla norma contenuta dalla legge di stabilità per poter percepire il bonus, viene quindi sostituito con l'Isee. La proposta di modifica presentata dal relatore stabilisce che gli 80 euro potranno essere assegnati «a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l'assegno sia in una condizione economica equivalente non superiore a 25.000 euro annui». Qualora il nucleo familiare sia in una condizione corrispondente a un valore Isee non superiore a 7.000 euro annui l'importo dell'assegno è raddoppiato».
Zedde