Riforma Pensioni, Si allarga l'APE Social per Donne e Lavori Gravosi
Si chiude per ora il confronto con la Parte sindacale sul pacchetto di misure sulla previdenza. La Cgil si sfila e annuncia una mobilitazione per il 2 dicembre.
risultato. Un risultato di cui la condivisione del mondo sindacale è requisito importante. Se arriva il sì dei sindacati il pacchetto sarà più forte». Così Paolo Gentiloni, durante l'incontro con Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni, cominciato stamani a Palazzo Chigi. Il governo ha presentato l'ultimo documento ai sindacati che sostanzialmente conferma quanto anticipato da PensioniOggi.it nei giorni scorsi, con la novità della platea dell'Ape social, l'anticipo pensionistico a carico dello Stato, che potrebbe riguardare le 15 categorie di lavori gravosi, venendo così ampliata alle quattro nuove categorie non già ricomprese, per le quali si prospetta dal 2019 lo stop all'aumento dell'età per la pensione sia di vecchiaia che di quella anticipata.
Si tratterebbe in sostanza degli operai e dei braccianti agricoli; dei marittimi; degli addetti alla pesca; dei siderurgici di seconda fusione e lavoratori del vetro (categoria inserita a seguito della pressioni di Cisl e Uil). Una correzione utile anche per semplificare la normativa e trattare in modo unitario l'intera categoria dei lavori gravosi. Confermati anche i ritocchi sul meccanismo degli adeguamenti alla speranza di vita ma solo a partire dal 2021.
«Siamo convinti che nell'ambito di una legge di Bilancio che già, pur con risorse limitate, viene incontro a numerose esigenze sociali e espresse dal mondo del lavoro, abbiamo messo insieme in queste tre settimane un pacchetto di misure molto rilevante e sostenibile. Più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella Legge di Bilancio», ha detto Gentiloni, durante l'incontro con i sindacati.
Il Confronto prosegue per giovani e lavori di cura
Il Governo, è stato evidenziato ancora ai sindacati, concorda sulla necessità di proseguire il dialogo al fine di affrontare le problematiche inserite nella «fase due» del confronto sulla previdenza. In particolare l'Esecutivo concorda sulla necessità di «dare priorità alla discussione» sulla «sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani al fine di assicurare l'adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo con riferimento sia alla pensione anticipata che alla vecchiaia», si legge nel documento presentato dal Governo ai sindacati nel quale si spiega che tra i temi a cui dare priorità c'è anche quello dello sviluppo della previdenza complementare.
Il Governo si impegna ad allargare i requisiti per l'accesso all'Ape social delle donne, oltre quindi alla riduzione dei contributi necessari di sei mesi per ogni figlio fino a un massimo di due anni proposti nella legge di bilancio per il 2018, si legge ancora. Nel documento si parla di «allargamento dei requisiti di accesso alle prestazioni per le lavoratrici con figli al fine di avviare il processo di superamento delle disparità di genere e dare primo riconoscimento al valore sociale del lavoro di cura e di maternità svolto dalle donne».
I sindacati si dividono. La Cgil annuncia la mobilitazione
«La Cisl ritiene che il percorso prospettato dal governo e la sintesi fatta siano assolutamente positivi. È quindi un giudizio positivo del percorso e del lavoro fatto», ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
«Abbiamo concluso questo percorso. E visto implementare la nota di sintesi presentata del governo, recuperando alcuni chiarimenti chiesti». Così il leader della Uil, Carmelo Barbagallo. «Se partiamo dalla valutazione che le risorse sono scarse, abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date. Abbiamo aperto una breccia sulla rigidità della legge Fornero» ottenendo il riconoscimento che i lavori sono diversi. Il giudizio della Uil è «articolato». Ora si apra la «terza fase».
La Cgil conferma il giudizio di «grande insufficienza» sulla proposta del Governo sulla previdenza e indice una prima mobilitazione del sindacato per il due dicembre, è stata invece la bocciatura del leader della Cgil, Susanna Camusso. Ora tecnicamente l'esecutivo dovrebbe produrre un emendamento alla legge di bilancio che recepisca il confronto che si è sviluppato in questi giorni e metta nero su bianco le modifiche. Poi sarà il Parlamento a dire l'ultima parola.