Esuberi Province, pronto il decreto sulla mobilità non volontaria
Il provvedimento attende il via libera della Conferenza Unificata. I lavoratori trasferiti potranno mantenere solo lo stipendio tabellare e le voci fisse e continuative dello stipendio accessorio.
A cominciare dalla chiusura del censimento dei lavoratori in esubero e dall'avvio del portale telematico sulla mobilità. Una volta che il decreto entrerà in vigore le province avranno 20 giorni per comunicare al portale sulla mobilità (mobilità.gov.it) i lavoratori in soprannumero da trasferire; Regioni ed Enti Locali avranno 40 giorni per definire i posti disponibili in dotazione organica; altri 20 giorni saranno concessi al dipartimento della Funzione pubblica per indicare i posti disponibili nelle amministrazioni centrali dello stato. Conclusa questa prima fase il personale in soprannumero delle Province avrà 30 giorni di tempo per presentare la propria candidatura allo spostamento. Altrimenti lo spostamento sarà attivato d'ufficio.
Chi andrà via si porterà con sé solo una parte del trattamento retributivo: il tabellare e le voci fisse dell'accessorio. Mentre si lasceranno sul piatto eventuali indennità e scatti connessi alle competenze e alle responsabilità maturate dei dipendenti, ossia tutte le "voci non fisse e continuative aventi carattere di generalità" che costituiscono una buona fetta dell'accessorio. Soprattutto per i lavoratori che hanno acquisito specifiche competenze nel corso della propria carriera lavorativa. Un aspetto duramente contestato dalla parte sindacale sul quale però il Governo pare intenzionato a non concedere nulla. GamsinPer Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fpl, "la bozza di decreto contraddice la stessa legge Delrio e gli accordi integrativi che avevano garantito, per i lavoratori in soprannumero, il salario accessorio in godimento": “Il dm - sostengono - riduce le garanzie a una sola parte della retribuzione, ignorando che, fatte salve le progressioni economiche orizzontali, ogni indennità di salario accessorio è fortemente connessa alle competenze e alle responsabilità maturate”.
“Norme distanti dalla realtà - proseguono i sindacati - e dalle singole esigenze territoriali. Distanza che trova il proprio culmine nel trattamento riservato alla polizia provinciale: ci chiediamo in particolare cosa possa mai significare l'opzione, riservata agli agenti, relativa al mantenimento di un profilo che l’attuale decreto 78/2015 ha smantellato. Mantenimento in quale sede e in quale veste?”.