Milleproroghe, Il Governo valuterà la proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici
Lo ha detto il Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, in una interrogazione a risposta immediata in Commissione Lavoro alla Camera.
La questione arriva da lontano ed è frutto dell'incardinarsi di diverse discipline e priorità politiche del Governo che ha di fatto messo davanti le esigenze del personale in esubero dalle province rispetto agli idonei dei concorsi pubblici. La legge di stabilita' 2015, legge n. 190 del 2014, ai commi 424 e 425 dell'articolo 1, ha infatti previsto l'obbligo per le regioni ed enti locali di destinare, per gli anni 2015 e 2016, tutte le risorse per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle percentuali stabilite dalla normativa vigente, all'immissione nei ruoli dei «vincitori di concorso pubblico collocati nelle proprie graduatorie vigenti o approvate» entro il 1° gennaio 2015.
Destinando, quindi, le residue facoltà assunzionali degli enti pubblici, esaurita la graduatoria dei vincitori di concorso, esclusivamente ad assorbire i dipendenti delle province che ancora non sono stati collocati. In altri termini la mobilità dei dipendenti delle province non solo impedirà di assumere a tempo indeterminato i precari, ma di fatto ha bloccato per almeno due anni (anni 2015 e 2016) la possibilità di scorrere le graduatorie dei concorsi inibendo dunque il reclutamento degli idonei così come avrebbe voluto la Legge D'Alia del 2013. Cesare Damiano ed altri deputati Dem hanno chiesto pertanto al Governo, al fine di risolvere questa situazione assai ingarbugliata, di prorogare almeno fino a tutto il 2017 le graduatorie dei concorsi.
Il Ministro Madia - in risposta all'interrogazione parlamentare dei Dem - ha preso sostanzialmente tempo indicando che "sarà necessario svolgere, nel corso di quest'anno, un accurato monitoraggio per verificare se sia opportuna una ulteriore proroga delle graduatorie, considerando anche la possibilità di riavviare in modo regolare procedure di reclutamento nel contesto del nuovo quadro normativo disegnato dalla riforma della pubblica amministrazione".
Secondo il Ministro l'esperienza ha "comunque mostrato l'inefficacia delle modalità di reclutamento del personale che sono state seguite in passato, fondate sulle piante organiche e non sui reali fabbisogni degli enti. Il sistema previgente basato sul principio della doppia autorizzazione, a bandire il concorso e ad assumere, ha, infatti, dato luogo a graduatorie lunghissime, con inesauribili liste di idonei". Il passo successivo del Governo sarà quello di procedere alla verifica dei fabbisogni, superando il principio della pianta organica, e di adottare una procedura unica di selezione, evitando in tal modo l'eccessivo e irragionevole ricorso ad una pluralità di concorsi. La Madia ha comunque assicurato che il Governo "valuterà le indicazioni che il Parlamento vorrà dare su questi temi".