Pensioni, nelle province quasi 3mila prepensionamenti
Il Ministero della Funzione Pubblica mappa i dipendenti delle Province, per cui sta partendo il ricollocamento. In 3mila andranno in pensione con le vecchie regole
I dati finora vedono coinvolti 16.237 lavoratori, di cui 5.575 verranno direttamente presi dalle Regioni, poco meno andranno all'Agenzia del Lavoro, per altri 2.889 scatta la pensione, mentre la mobilità vera e propria riguarderebbe solo 1.957 persone. Il ministero precisa però che si tratta di uno screening iniziale, che si basa sulle informazioni comunicate da Province e Regioni entro il 2 novembre, termine previsto per l'inserimento sul portale Mobilità del Governo dei dati su soprannumerari e posti liberi, così da incrociare domanda e offerta di lavoro. Insomma i dati definitivi potrebbero essere leggermente superiori.
Al ministero risulta la partecipazione di 12 regioni a statuto ordinario su 15 (80% del totale) ed 85 enti di area vasta, che subentrano alle Province, su 86 (98,8% del totale). Inoltre, fa sapere sempre il ministero, le regioni Emilia Romagna, Veneto e Marche hanno indicato di procedere direttamente al ricollocamento di tutto il personale interessato dai processi di mobilità dei rispettivi enti di area vasta.
La ripartizione. Nel dettaglio le Regioni, che assumono le funzioni non fondamentali delle ex-Province, sono pronte a ricollocare 5.575. Ne resterebbero fuori, sempre considerando i dati finora arrivati, 9.610. Per oltre la metà (5.337) però sarebbe già stato individuato un posto nella nuova Agenzia per il Lavoro (punto di raccordo dei centri per l'impiego) mentre sono 2.889 i dipendenti delle ex-Province che maturando la decorrenza della pensione entro il 31 dicembre 2016 con le vecchie regole pensionistica saranno posti in quiescenza forzosamente.
C'è poi lo sbocco degli uffici giudiziari (sono ora in corso le procedure per la ricollocazione di 92 persone, ma i posti in palio sono molti di più, tra i 3 e i 4 mila). Ecco che rimarrebbero 1.957 trasferimenti da gestire attraverso il ministero della Pubblica Amministrazione secondo i criteri fissati nel decreto dello scorso 14 settembre (vicinanza all'ufficio di origine, considerazione di problemi legati alla disabilità). Poco meno di duemila quindi, di cui 744 appartengono al canale della polizia provinciale.