Province, duemila lavoratori in esubero andranno nei Tribunali
Il decreto giustizia prevede un ulteriore trasferimento di 2mila lavoratori impiegati nelle province all'interno delle amministrazioni giudiziarie
In particolare, il decreto - legge interviene sulla legge di stabilità 2015 (legge n. 190 del 2014) per inserire un ulteriore periodo al comma 425, che disciplina le procedure di mobilità per il ricollocamento di tale personale.
Com'è noto i commi da 421 a 428 dell’art. 1 della legge di stabilità 2015 dispongono la riduzione del 50% e del 30% della dotazione organica, rispettivamente, di province e città metropolitane , con la contestuale definizione di un procedimento volto a favorire la mobilità del personale eccedentario verso regioni, comuni e altre pubbliche amministrazioni. In particolare, il comma 425 disciplina il ricollocamento del personale in mobilità presso le amministrazioni dello Stato, sulla base di una ricognizione dei posti disponibili da parte del Dipartimento della funzione pubblica. Più specificamente, le pubbliche amministrazioni sono tenute a comunicare un numero di posti, riferiti soprattutto alle sedi periferiche, corrispondente, sul piano finanziario, alla disponibilità delle risorse destinate, per gli anni 2015 e 2016, alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, al netto di quelle finalizzate all’assunzione di vincitori di concorsi pubblici collocati nelle graduatorie vigenti, dando priorità alla ricollocazione presso gli uffici giudiziari.
«A tal fine - viene sottolineato - sono utilizzate le risorse del Fondo per l'efficienza della giustizia» comunque «nel limite di spesa di 46 milioni di euro per l'anno 2016 e di 92 milioni di euro a decorrere dal l'anno 2017».
Secondo quanto dichiarato oggi dal Ministro Madia nel corso del question time alla Camera, è inoltre in fase di conclusione il processo di mobilità verso gli uffici giudiziari, avviato con il Fondo del Ministero della giustizia che riguarda 1.031 dipendenti. Il Ministro ha anche precisato che la ricollocazione del personale in soprannumero è, ovviamente, più facile "nelle regioni che hanno già approvato le leggi relative alle funzioni già attribuite alle province, ma noi procederemo anche nelle regioni che non hanno approvato la legge regionale".