Riforma Pa, Così Cambia l'accesso alla Dirigenza Pubblica
Lo schema di decreto legislativo sulla Riforma della Dirigenza Pubblica modifica a regime i canali di accesso ai ruoli unici della dirigenza. Si potrà accedere tramite corso-concorso, destinato alla generalità, oppure tramite concorso.
L'accesso avverrà per corso-concorso selettivo di formazione ovvero per concorso, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica e nel rispetto dei vincoli finanziari in materia di assunzioni a tempo indeterminato. Il corso-concorso sarà bandito con cadenza annuale per il numero di posti definiti sulla base della programmazione triennale delle assunzioni da parte delle amministrazioni e delle relative richieste. Sarà aperto a tutti i cittadini in possesso di laurea magistrale e sarà il naturale canale di ingresso alla dirigenza pubblica. Il secondo è destinato a coprire l'ulteriore fabbisogno delle amministrazioni, dunque in funzione residuale e rivolto prevalentemente a soggetti che hanno già esperienza all'interno delle Pa e risultino in possesso della laurea magistrale. In entrambe le procedure è stabilito che le graduatorie finali (del concorso di accesso al corso-concorso e del concorso di accesso alla dirigenza) sono limitate ai soli vincitori senza ricomprendere gli idonei.
Sarà un Regolamento di attuazione a definire i criteri per la composizione e la nomina delle commissioni esaminatrici nonché le modalità di svolgimento delle prove per l'accesso al corso-concorso, al concorso ed per l'esame di conferma. Saranno inoltre regolati dal Regolamento di attuazione i criteri per la valutazione dei titoli nel concorso, la durata (non superiore a dodici mesi) e l'articolazione del corso-concorso nonché quella del ciclo formativo del concorso (non superiore a sei mesi) ed i contenuti principali della formazione per i vincitori del concorso e del corso-concorso. Viene prevista la possibilità di reclutare con il corso-concorso ed il concorso, con il consenso delle relative amministrazioni, anche il personale delle carriere diplomatica, prefettizia, e dirigenziale penitenziaria, degli organi costituzionali e delle autorità indipendenti. Anche alla dirigenza regionale ed alla dirigenza locale si accederà con le stesse procedure e modalità del corso-concorso e del concorso, previa intesa raggiunta, rispettivamente, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, che definirà altresì la programmazione del reclutamento ed i contenuti specifici della materie di formazione.
Il Corso-Concorso
Il corso-concorso sarà il naturale canale di ingresso alla dirigenza pubblica, aperto cioè a tutti i cittadini in possesso delle relative specializzazioni. Il primo step sarà un bando di concorso per la qualifica di funzionario, con rapporto di lavoro a tempo determinato che può essere trasformato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, come funzionario o dirigente, nel caso in cui venga acquisita la relativa qualifica. Per la partecipazione al concorso è necessario possedere la laurea magistrale, o titoli equipollenti conseguiti all'estero (nel rispetto delle norme europee in materia di libera circolazione dei lavoratori all'interno della UE); potranno essere valutati positivamente anche i titoli post laurea (master di II livello o dottorato di ricerca). E' prevista una quota di riserva non superiore al 25 per cento dei posti messi a concorso per i funzionari amministrativi in possesso dei relativi titoli. Al fine di assicurare selettività al corso-concorso viene imposta l'ammissione di un numero di partecipanti superiore del venti per cento rispetto al numero dei posti banditi oltre che la possibilità di svolgere prove di preselezione.
I vincitori del corso concorso vengono immessi in servizio come funzionari con incarichi dirigenziali temporanei per un periodo di tre anni (periodo che può essere ridotto fino a un anno in relazione all'esperienza lavorativa nel settore pubblico o all'estero). L'iscrizione nel Ruolo della dirigenza avviene previa valutazione positiva, dopo un triennio di servizio, della Commissione per la dirigenza statale, che viene resa sulla base della relazione inviata dall'amministrazione presso cui il vincitore ha prestato servizio. Con assunzione a tempo indeterminato. In questo caso, la medesima amministrazione può conferirgli un incarico senza l'espletamento della procedura comparativa. Nel caso di valutazione negativa è previsto che l'interessato non consegua l'assunzione in servizio come dirigente a tempo indeterminato e venga assunto a tempo indeterminato nel livello di inquadramento giuridico più elevato tra le qualifiche non dirigenziali. Tali regole si applicano anche per l'accesso al Ruolo della dirigenza regionale e per l'accesso al Ruolo della dirigenza locale fermo restando che le previste intese (in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali) hanno competenza per la determinazione degli specifici contenuti formativi del corso-concorso e potranno prevedere che una parte del corso-concorso si svolga dopo l'assegnazione dei vincitori alle relative amministrazioni.
Il concorso
Il secondo canale di accesso alla dirigenza è destinato a coprire, come detto, solo l'ulteriore fabbisogno delle amministrazioni assumendo personale già con una certa esperienza professionale. Possono partecipare al concorso infatti: a) i dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni che hanno svolto, in un livello di inquadramento giuridico per l'accesso al quale è richiesto il possesso della laurea, almeno cinque anni di servizio o, se in possesso di dottorato di ricerca o master di secondo livello conseguito presso università italiane o straniere dopo la laurea magistrale, almeno tre anni di servizio (i dipendenti delle amministrazioni statali reclutati a seguito di corso-concorso, il periodo di servizio è ridotto a quattro anni); b) i soggetti in possesso della qualifica di dirigente in enti e strutture pubbliche diverse dalle amministrazioni statali e che vi hanno svolto per almeno due anni le funzioni dirigenziali; c) coloro che hanno ricoperto incarichi dirigenziali, o incarichi ad essi equiparati, in amministrazioni pubbliche, per un periodo non inferiore a cinque anni; d) coloro che hanno maturato, con servizio continuativo per almeno quattro anni presso enti od organismi internazionali, esperienze lavorative in posizioni funzionali apicali, per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea.
Il concorso è bandito solo per assunzioni a tempo determinato, della durata massima di quattro anni, che possono essere trasformate in assunzioni a tempo indeterminato dopo un esame di conferma. In particolare dopo le prove concorsuali, i vincitori vengono ammessi ad un ciclo formativo, al termine del quale viene formata la graduatoria finale dei vincitori quindi assunti dalle singole amministrazioni come dirigenti a tempo determinato (non si passa per la qualifica di funzionario come nel corso-concorso) per una durata massima di quattro anni e dopo i primi tre anni di servizio, sono soggetti ad un esame di conferma, volto a verificare la concreta attitudine e la capacità manageriale, da parte di una apposita commissione indipendente nominata dalla Commissione per la dirigenza statale. In caso di superamento dell'esame, gli interessati sono assunti dall'amministrazione presso cui hanno svolto il primo incarico, o da altra amministrazione statale, che conferisce loro l'incarico con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, e sono iscritti nel Ruolo della dirigenza. In caso di mancato superamento dell'esame di conferma, gli interessati, se già funzionari pubblici, sono nuovamente inquadrati nella categoria originaria di inquadramento nell'amministrazione di provenienza, con conseguente cessazione della posizione di aspettativa senza assegni. Tali regole si applicano anche per l'accesso al Ruolo della dirigenza regionale e per l'accesso al Ruolo della dirigenza locale fermo restando che, anche in questo caso, le previste intese (in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali) hanno competenza per la determinazione degli specifici contenuti formativi del ciclo formativo e potranno prevedere che una parte del ciclo formativo si svolga dopo l'assegnazione dei vincitori alle relative amministrazioni.
Documenti: Il testo del decreto legislativo approvato dal Cdm