Riforma Pa, il Governo conferma l'abolizione dei segretari comunali
Saitta ha invitato la Commissione a rivalutare con attenzione la decisione dell'abolizione della figura del Segretario comunale, "norma sorprendente e della quale dall'articolato e dalla relazione non se ne capisce l'utilità.
Kamsin L'articolo 10 del disegno di legge di riforma della pubblica amministrazione conferma l'abolizione dei segretari comunali. Una volontà manifestata dal Governo, fin dalle prime indicazioni in materia di riforma delle pubbliche amministrazioni che non è venuta meno neanche dopo la presentazione degli emendamenti da parte del Relatore al ddl, Giorgio Pagliari (Pd). Il punto 13 della lettera ai dipendenti della pubblica amministrazione, inviata dal premier Matteo Renzi e dal Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, recitava, infatti, ai primi punti l'intenzione di “abolire la figura del segretario comunale”.
Per i segretari comunali la strada pare dunque segnata: la loro figura non esisterà piu' e confluirà in un'apposita sezione a esaurimento del ruolo dei dirigenti degli enti locali in modo che non esista più lo status di segretario comunale. Contro la decisione governativa si sono schierati numerosi consigli regionali che hanno approvato mozioni in tal senso (tra cui Toscana, Marche,Lombardia, Puglia, Liguria, Campania,Basilicata ed Abruzzo); la stessa Conferenza delle Regioni in data 16 ottobre 2014 ha approvato un documento riguardante il Disegno di legge recante riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche contro la decisione del Governo.
Anche il Presidente dell'ANAC Cantone ha espresso forti perplessità in merito alla proposta di abolizione dei Segretari comunali, perplessità che lo stesso Presidente ha manifestato direttamente al Presidente del Consiglio Renzi. Del resto, osserva Cantone , la decisione di abolire la figura del segretario comunale appare poco coerente con l'intenzione di potenziare la normativa anticorruzione, della quale i segretari, per legge responsabili anticorruzione e della trasparenza, sono un fulcro fondamentale. Come, del resto, fondamentale è la loro opera a garanzia del coordinamento dell'attività amministrativa e, soprattutto, della legittimità complessiva dell'operato degli enti locali.
Il Prof. Saitta, noto Amministrativista, nel corso delle audizioni, ha espressamente invitato la Commissione a rivalutare con attenzione la decisione dell'abolizione della figura del Segretario comunale, "norma sorprendente e della quale dall'articolato e dalla relazione non se ne capisce l'utilità".
La figura del Segretario comunale - ha detto Saitta - risponde ad un'idea dell'Amministrazione che ha due vertici uno di indirizzo politico ed uno strutturale. I Segretari comunali rappresentano un corpo di funzionari pubblici spesso di altissima competenza professionale che nei comuni piccoli, medi, ma anche grandi, rappresentano un riferimento di competenze prezioso. Inoltre, lo sviluppo della carriera dei Segretari comunali fa si che gli stessi ricoprono l'incarico in diverse amministrazioni e questo costituisce anche un dialogo fruttuoso di arricchimento per le strutture amministrative degli enti locali. D'altra parte la dirigenza degli enti locali, soprattutto quella assunta a tempo determinato, non è il più delle volte dotata della necessaria esperienza".
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