Riforma Pa, l'Inps dovrà assorbire oltre 250 mila uscite entro il 2018
Che la coperta fosse troppo corta lo sapevano in molti. La staffetta generazionale appare indispensabile in quanto, tra le altre cose, rappresenta una iniezione di fiducia per l'Italia. I freni tuttavia sono molti se si dà uno sguardo ai conti dello Stato. Kamsin La decisione di aprire ai giovani sembra che venga data dal naturale stato delle cose. Volente o nolente lo Stato dovrà fronteggiare un esodo di 250.000 uscite dei propri dipendenti entro i prossimi 3 – 4 anni per raggiunti limiti di età.
Ma ci sarà un turnover? Cosa accadrà ai conti Inps che da poco ha inglobato l’ Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza e assistenza per i Dipendenti Pubblici)? E’ stato appena sanato l’ indebitamento dell’ istituto per il pagamento delle pensioni. Ma nel settore esiste uno squilibrio strutturale: le uscite sono superiori alle entrate. Negli ultimi due anni le entrate da contributi sono scese del 7,9% , nel 2012 sono passate da 57,7 miliardi di euro a 53,1 miliardi. Per il 2014 le spese per prestazioni supereranno le entrate di 11,6 miliardi, disavanzo destinato a crescere nei prossimi anni per fronteggiare l’ ondata di uscite prevista.
Onda che viene ancor più potenziata dalle nuove norme che impongono l’ uscita dalla Pa allorchè si raggiungono i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia (66 anni e tre mesi) e che producono nuovi costi. Probabilmente per perequare la situazione di bilancio dell’ Ente il rapporto fra cessazioni e nuove entrate slitterà nel tempo.
Zedde