Riforma Pa, Palazzo Chigi vara il primo decreto. Stretta contro gli assenteisti
E' stato adottato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il primo decreto attuativo della legge delega di riforma della pubblica amministrazione.
Il decreto interviene a modificare 12 norme e ad abrogarne 46, realizzando una prima razionale semplificazione del sistema normativo, riferita ad ambiti tematici importanti, nell’ottica di incrementare l’efficacia delle leggi facilitandone l’attuazione amministrativa, a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Anche sul versante delle abrogazioni, l’intervento di pulizia dell’ordinamento giuridico realizzato dal decreto costituisce un elemento di semplificazione, di maggiore chiarezza e di certezza del diritto. Le abrogazioni sono state disposte laddove gli obiettivi posti dalle norme di riferimento risultano già raggiunti con diverse modalità oppure nei casi in cui la materia è stata successivamente disciplinata in modo più complessivo ed organico. Per ulteriori dettagli sulle misure contenute nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri. Palazzo Chigi comunica inoltre che, è stato predisposto un secondo elenco di provvedimenti la cui attuazione richiede una modifica della normativa primaria.
Mercoledì gli altri decreti sulla Pubblica Amministrazione. L'attuazione della Riforma sulla Pa entrerà nel vivo tuttavia solo mercoledì prossimo quando il Governo eserciterà alcune deleghe particolarmente sensibili contenute nella legge 124/2015. In particolare ci sarà una stretta contro i furbetti della pa con la possibilità di licenziare il dipendente entro 48 ore, almeno quando colti in flagrante in caso di assenze ingiustificate. Altro obiettivo dei decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione, ha spiegato il premier, è «dimezzare i tempi per le richieste alla Pa». Sempre mercoledì arriverà in Cdm il riordino delle partecipate. L’obiettivo è di ridurre da 8mila a mille le partecipate e le municipalizzate che spesso servono solo a tenere in piedi le poltrone degli amministratori». Servirà forse più tempo invece per il decreto sul riordino delle forze di polizia, che prevede l'assorbimento della Guardia Forestale in altro corpo di polizia, probabilmente l'Arma dei Carabinieri.