Statali, vertice di governo per la riforma della pubblica amministrazione
Nel vertice tra il ministro Madia ed il premier Matteo Renzi sulla riforma della Pubblica amministrazione in agenda un possibile blocco dei premi ai dirigenti pubblici.
{div class:article-banner-left}{/div}
Il governo è alla prova dei fatti sulla riforma della pubblica amministrazione. In attesa di conoscere il testo ufficiale del decreto legge approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri sul tetto gli stipendi dei dipendenti pubblici dirigenziali nei prossimi giorni Matteo Renzi metterà a punto con il Ministro della Funzione pubblica Marianna Madia la riforma della pubblica amministrazione. L'idea è quella di semplificare e modernizzare il pubblico impiego con la possibilità di introdurre quella staffetta generazionale promossa nelle scorse settimane dal ministro Madia.
Ma la riforma della pubblica amministrazione potrebbe anche riservare delle novità amare per i dirigenti pubblici che pensavano di aver scampato il pericolo del taglio della retribuzione contenuta nelle bozze del decreto legge varato lo scorso venerdì. Nelle ipotesi formulate da Renzi era infatti prevista non solo la riduzione del tetto massimo di stipendio annuo da 311.000 a 240 mila euro lordi per i dirigenti apicali e i top manager delle società pubbliche non quotate, ma si determinavano tetti per i dirigenti di seconda fascia e si colpivano anche gli emolumenti dei quadri.
il progetto fu scartato per la posizione del ministro Madia ma oggi con la riforma della pubblica amministrazione potrebbe arrivare il blocco della parte di retribuzione dirigenti legata all'indennità di posizione e più in generale una stretta sulla parte variabile dello stipendio.