Renzi, il lavoro prima di tutto Tocca a noi cambiare l'Europa
- Roma, 29 mag. - "Il tempo delle riforme e' questo. Non ci sara' alcun rinvio". Ha esordito cosi' Matteo Renzi oggi pomeriggio parlando alla direzione del Pd. Bisogna partire dal lavoro, "la madre di tutte le battaglie, e poi entro l'estate la riforma della Carta e subito dopo il varo della nuova legge elettorale. Renzi non ha rinunciato ad una stoccata a Grillo. "In streaming si fanno i dibattiti, a trovare i populisti inglesi ci si va di nascosto". "Mi ha colpito - ha aggiunto - perche' c'e' una filosofia dietro che avevo sottovalutato. In campagna elettorale ci chiedevamo 'chissa' con chi staranno?', loro lo sapevano gia'".
Alfano: delegazione Ncd al governo non cambia
Per quanto riguarda il lavoro "Faremo - ha spiegato Renzi - un passo avanti sul ddl delega. Su questo tema saremo giudicati piu' che dai mercati internazionali, da potenziali investitori. Mai come ora c'e' uno sguardo di attenzione verso l'Italia". Il tempo a disposizione per le riforme non e' molto. Renzi ha fatto capire che il passo dev'essere veloce e che "non dobbiamo mettere la residenza in questo 40% o limitarci a vivere la soddisfazione dell'istante". "Abbiamo detto in campagna elettorale che non sarebbe stato un referendum sul governo. Adesso che abbiamo vinto possiamo dire che non si e' trattato di un referendum sul governo: abbiamo il dovere di presentarci a quella storica battaglia europea togliendo ogni alibi a chi dice che il problema dell'Europa e' l'Italia e il problema dell'Italia sono le istituzioni europee" ha sottolineato Matteo Renzi. "Per questo auspico che entro l'estate si chiuda il capitolo legge elettorale, subito dopo la riforma della Costituzione ma non per andare al voto".
Altro tema di rilievo nell'agenda renziana e' la scuola. "E' mancata, e me ne assumo la responsabilita', la campagna di ascolto che avevamo annunciato sulla scuola. Sono pronti a partire, chiavi in mano, 10mila cantieri ma, per come la vedo io, se vogliamo avere una ambizione ampia, c'e' bisogno di avere una sfida educativa, ascoltando gli insegnanti per l'Italia". Infine un nuovo affondo sull'Europa. 'Europa deve guardare anche in casa propria ed aprirsi ad un percorso di riforma, perche' "L'Europa cambia perche' l'alternativa e' l'Europa che non si salva".