Renzi promette: Nessuna manovra correttiva
Venerdì, 16 Maggio 2014
- Roma, 16 mag. - Il Pil a sorpresa e' calato ma il premier Matteo Renzi esclude in modo assoluto una manovra correttiva. "La manovra si e' fatta, ma per tagliare le tasse", ha detto Renzi, riferendosi al provvedimento sugli 80 euro, "il primo taglio delle tasse di questo paese". Anche oggi il presidente del Consiglio ha confermato l'ottimismo per il futuro, un ottimismo non stupido, ha spiegato, "ma che fa i conti con la realta': non diciamo che la crisi sia finita ma i segnali della ripresa sono importanti". L'obiettivo e' "accelerare sulle cose necessarie per il rilancio". Anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha invitato a non fermarsi allo 0,1% in meno del Pil, "fotografia del passato". e di guardare piuttosto "ai numeri che fanno riferimento alle aspettative e all'atteggiamento che hanno oggi i cittadini italiani rispetto alle prospettive future", che sono invece "positivi". Di diverso avviso l'ex ministro Mario Mauro secondo cui la contrazione del Pil "e' un campanello d'allarme da prendere sul serio" e il governo deve "procedere ad una discussione serrata, all'indomani delle elezioni europee, sulle strategie del governo per consolidare la nostra economia"; per Mauro, di fronte all'eventualita' di una manovra correttiva, "meglio le elezioni". Ma il ministro dell'Interno Angelino Alfano fa notare non solo che il governo lavorera' per evitare una manovra bis ma che ha gia' "fatto delle cose che servono per i mesi a venire". Dal ministero dell'Economia arrivano parole rassicuranti: "E' evidente che se il trend continua a rimanere sotto le stime presenti nel Def i conti vanno rifatti, questo e' oggettivo. Pero' abbiamo in mano degli elementi che ci portano a ritenere che il risultato finale, sulla base della crescita sara' rispettato", ha affermato il sottosegretario Enrico Zanetti. I mercati d'altra parte non hanno dato segnali di temere interventi sui conti: la borsa di Milano, la migliore in Europa, ha chiuso con il Ftse Mib a +1,12% e l'All Share a +0,93%. L'elemento decisivo e' stato il calo dello spread, che dopo l'impennata a 184 punti di giovedi' si e' assestato poco sopra i 170, favorendo i titoli bancari.