Riforme, resta l'immunita' anche per i senatori
Martedì, 01 Luglio 2014
- Roma, 1 lug. - Resta l'immunita' prevista dall'articolo 68 della Costituzione anche per i 'nuovi' Senatori della Repubblica. E', infatti, passato in commissione affari costituzionali l'emendamento dei relatori che, rispetto al testo base la ripristina. L'emendamento e' passato a larga maggioranza. Si e' astenuto il senatore Fi Augusto Minzolini. Proposte di modifica in questo senso erano stata avanzate dalle diverse forze politiche. La decisione di lasciare cosi' com'e' l'articolo 68 della Costituzione che riguarda l'immunita' di parlamentari ha avuto "una maggioranza molto larga. Anche Forza Italia e Lega hanno votato a favore", sottolinea il ministro Maria Elena Boschi interpellata dai giornalisti. E il governo? "Ha dato parere favorevole" alla luce del dibattito che si e' svolto in commissione". Un'immunita' "in forma molto ridotta dopo la riforma del'92 che resta a presidio della liberta' di esercizio delle funzioni" dei parlamentari, spiega la presidente della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro. "Noi abbiamo avuto una discussione generale molto ricca e un'indagine conoscitiva con molti costituzionalisti. Che il testo della nostra Costituzione restasse inalterato e' stata una richiesta largamente avanzata. Tutti hanno confermato la necessita' che restasse l'autorizzazione della camera di appartenenza per essere sottoposti a perquisizione, arresto e intercettazioni". Non bisognava aspettare che si decidesse il modo in cui i nuovi senatori vanno eletti? Per Anna Finocchiaro e' una questione "infondata". L'immunita', ribadisce, resta a presidio della liberta' di esercizio delle funzioni "tant'e' che e' prevista anche per i giudici costituzionali e per i nostri ambasciatori quando si trovano all'estero", a prescindere dall'eleggibilita' o meno. "La commissione Affari Costituzionali del Senato, con il solo voto contrario del Movimento 5 Stelle e del gruppo Misto, ha reintrodotto l'immunita' parlamentare totale per i senatori. Questo senza nemmeno sapere se i membri del Senato della Repubblica saranno eletti dai cittadini oppure nominati dalle segreterie di partito. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il Porcellum tra l'altro come 'padri costituenti' di fatto siamo gia' 'padri illegittimi'. Ora, che a questa politica si mantenga il privilegio dell'immunita' parlamentare totale e' uno sfregio al dialogo con i cittadini". Cosi' in una nota Giovanni Endrizzi, capogruppo M5S in commissione Affari Costituzionali al Senato. .