Indennità di maternità più lunga per le madri lavoratrici autonome con redditi bassi. Dal 1° gennaio 2022, infatti, l'indennità si estenderà di tre mesi, a seguire dalla fine del periodo di maternità, alle madri che abbiano dichiarato un reddito inferiore a 8.145€ nell'anno precedente l'inizio del periodo di maternità. Lo prevede un passaggio del disegno di legge di bilancio per il 2022 (art. 78).
L'agevolazione riguarda le sole lavoratrici autonome iscritte (in via esclusiva) alla gestione separata dell'INPS (collaboratrici o professioniste), le iscritte alle gestioni speciali dell'INPS (commercianti, artigiani e coltivatori diretti) e le professioniste iscritte ad ordini e collegi (per le quali, tuttavia, è competente la Cassa Professionale di riferimento).
Indennità di maternità
Come noto l'indennità di maternità spetta per un periodo complessivo di 5 mesi, solitamente collocati due mesi prima del parto e tre mesi successivamente al parto. L'assicurato può, tuttavia, optare per una diversa collocazione temporale dei 5 mesi.
Ai fini dell'erogazione della prestazione, la retribuzione di riferimento per gli assicurati alle tre gestioni speciali dei lavoratori autonomi coltivatori diretti, artigiani e commercianti è pari all'80% della retribuzione giornaliera stabilita per l'anno (34,86 € per gli iscritti alla gestione dei coltivatori diretti; 39,18 € per gli iscritti alle gestioni degli artigiani e dei commercianti). Per gli iscritti alla gestione separata l'indennità giornaliera di maternità è pari all'80% di 1/365-mo del reddito derivante dall'attività di collaborazione coordinata e continuativa o del reddito professionale a seconda che l'iscritto sia un collaboratore o un professionista. Il periodo da prendere come riferimento è quello costituito dai 12 mesi solari che precedono l'inizio del periodo indennizzabile.
3 mesi in più
Dal 1° gennaio 2022 il disegno di legge di bilancio incrementa di tre mesi, al termine della fruizione dei cinque mesi spettanti, il periodo di percezione dell'indennità di maternità nel caso in cui il reddito della richiedente sia, nell'anno precedente la domanda, inferiore a 8.145 €. Tale limite viene rivalutato annualmente in misura pari alla variazione Istat dell'indice dei prezzi al consumo.
Secondo la relazione illustrativa al ddl il beneficio si rivolge a circa 2.500 iscritte alla gestione separata e 1.610 iscritte alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi per un onere complessivo di 9,33 milioni di euro nel 2022 a salire sino a 10,6 milioni di euro nel 2031.