Pensioni, L'ape volontario è compatibile con l'attività lavorativa
Sono iscritto alla previdenza obbligatoria professionisti (farmacisti )ma ho anche parecchi anni ( 20) di versamenti alla gestione separata per altri lavori potrò’ avere entrambe le pensioni al raggiungimento dei requisiti o dovro’ fare qualcosa.
Gradirei un vostro chiarimento al mio quesito. Sono nato a giugno 1952 e sono dipendente SSN con oltre 20 anni di servizio più 15 anni e tre mesi già totalmente ricongiunti a titolo oneroso. La mia pensione di vecchiaia scatterà a luglio 2019. Ho fatto domanda di certificazione per l’APE volontaria e sono in attesa dell’esito. La mia domanda è questa: nel caso mi venga assegnata l’APE Volontaria, volendo contestualmente e quanto prima cessare il lavoro, dovrò presentare le dimissioni alla mia Azienda e quindi attendere i canonici tre mesi di preavviso oppure l’evidenza del trattamento dell’APE in corso mi consente di abbreviare tale periodo? In caso di risposta negativa, quando mi consigliate di presentare le dimissioni? Riteniamo che le dimissioni vadano comunque presentate rispettando i normali termini di preavviso. L'unica nota è che per conseguire l'ape volontario non è necessario cessare il rapporto di lavoro (a differenza dell'ape sociale). Pertanto il lettore potrebbe attendere l'erogazione dell'ape e poi produrre le dimissioni dal servizio.
Sono nato il 5/9 /1960, ho contributi dal 1 /1 /1976 mi manca circa un anno in tutta la mia vita lavorativa a gennaio 2018 ho raggiunto 41 di contributi, premetto che ho cominciato a lavorare a 13 anni appena finito la scuola dell'obbligo,(e sono già 45)dal 1/1/2001 al 31/4/2001 non ho contributi versati dalla mia vecchia azienda chiusa a maggio per fallimento, io ed altri mie colleghi abbiamo regolarmente lavorato fino alla chiusura, chiedo a Voi esperti in materia se si può fare ancora qualcosa per recuperare i contributi, poi chiedo se c'è una possibilità di lasciare prima il lavoro "visto che essendo precoce ma non rientrando in nessuna di quelle clausole",con la naspi o qualsiasi altra cosa che mi dia la possibilità di smettere di lavorare, possibilmente senza perdere niente a livello di soldi per la pensione, potete darmi un consiglio?
Da quanto si comprende il lettore possiede almeno 12 mesi di contribuzione entro il 19° anno di età. Tuttavia tale condizione non è da sola sufficiente a fargli guadagnare il pensionamento con 41 anni di contributi giusto quanto stabilito dalla normativa vigente. Per poter anticipare l'uscita il lettore dovrebbe essere licenziato dall'azienda, ottenere la naspi e, quindi, al termine di questa accedere alla pensione anticipata. Resta inteso che se al termine della naspi il lettore riuscisse a vantare un maturato contributivo di 42 anni e 10 mesi di contributi (43 anni e 3 mesi dal 2019) potrebbe conseguire la pensione anticipata a prescindere dal riconoscimento dello status di lavoratore precoce (la naspi, infatti, prevede la copertura contributiva ai fini pensionistici). Al di fuori di queste ipotesi non è possibile anticipare l'uscita senza costi. Ad esempio il lettore potrebbe dimettersi dal servizio ma in tal caso - essendo precluso l'accesso alla naspi - dovrebbe pagarsi di tasca propria i contributi volontari per raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi. I contributi non versati dall'azienda possono formare oggetto di costituzione di rendita vitalizia ma il lettore dovrebbe sostenerne il relativo onere per il riscatto.
Gentile Staff, ho compiuto 64 anni, lavoratore autonomo (Inps e Enasarco). Lo sportello INPS mi ha detto che potrei fare domanda di pensione anticipata già adesso e percepire il primo assegno dal 1/12 pv. Certamente dovrò continuare l'attività per maturare anche la pensione Enasarco (ho si oltre 36 anni di contributi ma devo aspettare il requisito per la "vecchiaia"). Domanda: al raggiungimento dell'età (INPS) per la pensione di vecchiaia sarà la pensione anticipata ricalcolata per adeguarla al nuovo stato ? Stesso ricalcolo anche per i contributi che avrò continuato a versare ? Se il lettore continua a lavorare dopo il pensionamento avrà diritto ad un supplemento di pensione. Pertanto la contribuzione "aggiuntiva" versata dopo il pensionamento non andrà perduta e potrà essere valorizzata ai fini pensionistici.