@variant,
partendo dai dati forniti, che presentano qualche anomalia, come i 42 anni di contributi a gennaio 2018, che sono troppi per accedere alla pensione per una donna e troppi pochi per un uomo.
Pertanto nel primo caso potrà rimanere in mobilità fino a quando non avrà maturato il diritto alla pensione se donna, presumibilmente con 41 anni e 10 mesi, mentre nel secondo caso dovrà provvedere ad integrare i contributi.
Venendo alle problematiche, subirà di sicuro una penalizzazione pari al 2,83% - derivante dai dati citati - sulla quota calcolata con il metodo retributivo - da valutarsi poi se rientra con il calcolo retributivo o misto.
Per quanto riguarda il calcolo del periodo inerente l'ammortizzatore sociale della mobilità incide pochissimo perchè per le quote della pensione, inerenti a detto periodo, non viene effettuato su quello che percepisce realmente, ma sull'importo della media dei contributi versati precedentemente alla messa in mobilità, con una successiva rivalutazione degli importi stessi con appositi coefficienti.
Ovviamente non potranno essere presi in considerazione eventuali ipotetici assegni ad-personam, passaggi categoria, scatti anzianità etc.
Con i migliori saluti.
renato