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Mancata ricongiunzione e causa vinta... cosa fare?
- Ignus
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30/10/2014 10:30#8693
da Ignus
Mancata ricongiunzione e causa vinta... cosa fare? è stato creato da Ignus
Mio padre, in regime di gestione separata, presentava domanda di pensione presso l'Inps tramite patronato nel lontano 2009.
La domanda non è stata accolta dando avvio ad una serie di ricorsi sfociati poi in una causa.
Il giudice, nell'anno in corso, ha condannato l'INPS alla liquidazione della pensione e degli arretrati dal 2009 ad oggi.
Tuttavia, la sentenza risulta viziata: il dispositivo fa riferimento ad una pensione SUPPLEMENTARE (che niente ha a che vedere con il caso in questione).
Sulla base di ciò, è stata chiesta la rettifica della sentenza e l'INPS ha avviato un nuovo ricorso contro la stessa.
Nel frattempo, siamo riusciti ad avere un incontro col direttore della sede INPS e l'impiegato che ha curato la pratica: ci è stato detto che il motivo per cui la domanda di pensionamento non è stata mai accolta è che difettava del requisito contributivo.
Secondo i dati INPS, effettivamente, un gran ammontare di contributi non risultava, contributi INPDAP, per cui, ci è stato spiegato, che si sarebbe dovuto chiedere il ricongiungimento a tempo debito, ricongiungimento che all'INPS non risultava, salvo un'annotazione a penna sulla pratica.
Da quello che ho capito, l'INPS non potendo accettare tale procedura si è limitata a respingere la domanda per anni.
Come se non bastasse, ci è stato detto che effettuare il ricongiungimento oggi sarebbe troppo oneroso e controproducente e che, in mancanza di tali contributi, se si desse attuazione alla sentenza rettificata l'importo della pensione sarebbe meno di 1,5 volte il minimo.
Avendo nel frattempo mio padre raggiunto la soglia per la pensione di vecchiaia, ci è stato pertanto consigliato di recedere dalla causa in corso e inoltrare nuova domanda per la pensione di vecchiaia, per ottenere un assegno un minimo più consistente, rimettendoci comunque tanto (troppo).
Intanto, avvocato e patronato spingono per continuare il giudizio e io ho paura che queste persone non ci stiano consigliando nel migliore dei modi sul da farsi. Come comportarsi?
La domanda non è stata accolta dando avvio ad una serie di ricorsi sfociati poi in una causa.
Il giudice, nell'anno in corso, ha condannato l'INPS alla liquidazione della pensione e degli arretrati dal 2009 ad oggi.
Tuttavia, la sentenza risulta viziata: il dispositivo fa riferimento ad una pensione SUPPLEMENTARE (che niente ha a che vedere con il caso in questione).
Sulla base di ciò, è stata chiesta la rettifica della sentenza e l'INPS ha avviato un nuovo ricorso contro la stessa.
Nel frattempo, siamo riusciti ad avere un incontro col direttore della sede INPS e l'impiegato che ha curato la pratica: ci è stato detto che il motivo per cui la domanda di pensionamento non è stata mai accolta è che difettava del requisito contributivo.
Secondo i dati INPS, effettivamente, un gran ammontare di contributi non risultava, contributi INPDAP, per cui, ci è stato spiegato, che si sarebbe dovuto chiedere il ricongiungimento a tempo debito, ricongiungimento che all'INPS non risultava, salvo un'annotazione a penna sulla pratica.
Da quello che ho capito, l'INPS non potendo accettare tale procedura si è limitata a respingere la domanda per anni.
Come se non bastasse, ci è stato detto che effettuare il ricongiungimento oggi sarebbe troppo oneroso e controproducente e che, in mancanza di tali contributi, se si desse attuazione alla sentenza rettificata l'importo della pensione sarebbe meno di 1,5 volte il minimo.
Avendo nel frattempo mio padre raggiunto la soglia per la pensione di vecchiaia, ci è stato pertanto consigliato di recedere dalla causa in corso e inoltrare nuova domanda per la pensione di vecchiaia, per ottenere un assegno un minimo più consistente, rimettendoci comunque tanto (troppo).
Intanto, avvocato e patronato spingono per continuare il giudizio e io ho paura che queste persone non ci stiano consigliando nel migliore dei modi sul da farsi. Come comportarsi?
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