pubblico impiego: meglio quota 103 (anno 2022) 0 anticipata con taglio Governo?

Grazie per la risposta. Gentilissimo

La differenza tra il rendimento della vecchia tabella (se restasse in piedi si rischierebbe il default pensionistico in pochi anni) e la nuova tabella, nel caso in esame è rappresentata dalla differenza tra 36,374% (rendimento agevolato) e 35,208% (rendimento proposto) che tradotto in decurtazione lorda mensile, è pari a 30 € per una retribuzione pensionabile di riferimento di 30.000 € e 36€ lordi per una di 40.000 €.
A te le conclusioni

salve.
spero possiate indicarmi la "via".
sono Roberto e sono impiegato pubblico (regione). a settembre 2022 avevo maturato i requisiti per quota 103 (62 anni di età  a febbraio e 41 di contributi a settembre ). Attualmente ho 42 anni e 3 mesi di contributi (dicembre 2023). La mia intenzione era quella di uscire con la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi a settembre 2024- finestra di 3 mesi a dicembre 2024). Ora, però, dopo la volontà espressa dal Governo di provvedere ai tagli del periodo retributivo per chi abbia meno di 15 anni (io, ahimè, ne ho 14 ed 1 mese), mi sono posto la domanda su cosa sia più opportuno per me: quota 103 (prima versione-2022- oppure anticipata? il problema sorge dal fatto che il lordo mensile della mia pensione è (era) superiore, seppur non di molto (circa € 250) rispetto al limite di quota 103. tale aspetto, unitamente ad altri paletti previsti, nonché  legato al fatto che comunque ero prossimo all'anticipata (2 anni circa) mi aveva fatto propendere per l'attesa dei 42 anni e 10 mesi.
Però - art. 33 manovra del Governo-:
leggendo su vari forum, visionando articoli on-line, sulla base delle tabelle annesse all'art. 33 della manovra, nel mio caso (sul mio periodo retributivo di 14 anni) apparirebbe verosimile un taglio del 5% . capisco che sia un pò prematura la richiesta, sebbene appaia quasi certa la volontà del Governo in tale direzione.
precisando che non sono particolarmente addentro alle tematiche previdenziali, mi parrebbe corretto rispondere alla mia domanda con: meglio quota 103.
dopo alcuni anni (salute permettendo) a vecchiaia raggiunta (per adesso 67 anni), l'assegno pensionistico, ridotto dal limite di quota 103, verrebbe "sbloccato" e quindi dopo alcuni anni il "gap economico" verrebbe annullato e poi superato.
Tutto ciò se a quota 103, come mi parrebbe,  non venga mai applicato il taglio sul periodo retribuito (non previsto).
cosa ne pensate?