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Pensione di vecchiaia al raggiungimento di 20 anni di contributi

03/03/2015 10:34#14102 da indecisa
Scusami se "torno alla carica", ma volevo sapere se potevo scriverti privatamente al tuo indirizzo mail [email protected] o divento troppo "insistente"!
Grazie comunque per il tempestivo tuo intervento al mio quesito del 27/02/2015.

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27/02/2015 18:24#13971 da cochise
Indecisa, dare una risposta ai tuoi quesiti equivarrebbe ad una previsione meteorologica per il prossimo lustro in quanto è impossibile stimare la variazione della molteplicità di indici in gioco (indici F.O.I. = svalutazione, indice pil per rivalutazione montante, adeguamento tabelle conversione montante legate all'età previste per il 2016 e trienni successivi)
In ogni caso la pensione potrai traguardarla, secondo le normative attuali solo a 66 anni e tre mesi di età anagrafica o con 42 anni e 6 mesi di contribuzione.
Come ben sai, requisiti da adeguare all'aspettativa di vita.
L'unico consiglio che posso darti, al momento,è quello di verificare attentamente se hai capienza fiscale tale da consentirti la deducibilità degli oneri di riscatto laurea in un unica soluzione.
ciao

Grande Guerriero e Capo Apache, membro storico di PensioniOggi.it
Ringraziano per il messaggio: indecisa

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27/02/2015 17:42#13968 da indecisa
Buongiorno,
volevo porLe un quesito forse inusuale: sono nata nel marzo del 1973 e, poiché non riesco a conciliare la mia vita familiare (segnata da seri problemi di salute dei miei) con quella lavorativa, vorrei sapere se c’è una “via di fuga” dal lavoro (pensavo alla pensione di vecchiaia), in modo tale da acquisire il diritto al trattamento pensionistico, usufruendone solo al raggiungimento dell’età anagrafica (al momento, dovrebbe essere di 66 anni e 3 mesi, ma da adeguare alle aspettative di vita!).
Descrivo la mia attuale situazione: ad aprile 2015 maturo 10 anni di lavoro presso un ente locale; ho già fatto la ricongiunzione contributiva di complessivi 2 anni (1 anno prestato come docente supplente ed un anno riunendo, a titolo oneroso, tutti i periodi di disoccupazione); nel frattempo, sto riscattando i 4 anni di università, dall’a.a. 1992/1993 all’a.a. 1995/1996 (sto pagando a rate e terminerò a marzo del 2021, ma potrei anche saldare l’importo residuo in un’unica soluzione).
Adesso mi chiedo se, in virtù dell’attuale normativa, posso già pensare a richiedere una “prematura” pensione (al raggiungimento dei 20 anni di contributi) e, dopo essermi licenziata, iniziare a pagare, per quanto ci riesca, i contributi volontari di qualche anno, in attesa della maturazione dell’età anagrafica necessaria. Percependo allo stato attuale uno stipendio netto di circa € 1.220,00 mensili (per via degli importi trattenuti sulla busta-paga per il riscatto della laurea), a fronte di una retribuzione mensile lorda di € 1.718,07, quanto perderei in termini economici se rinuncio al trattamento pensionistico “classico” che dovrei percepire, non so in che misura, ma sicuramente attendendo più di 40 anni di contribuzione? Devo capire se il gioco vale la candela (senz’altro vale in termini di stress!).
Grazie di tutto.

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