Requisiti pre-Fornero

"competenza legislativa esclusiva in materia di personale e di pensioni della Regione Siciliana rispetto alle norme statali"

Senza parole, o meglio ce ne sarebbero tante.

beato chi si trova in Sicilia. Altri assurdi privilegi che nelle altre regioni non esistono. Oggi anche per questo occorre urgentemente riformare la Fornero e rendere il sistema previdenziale italiano uniforme, equo, sostenibile e solidale, soprattutto per le giovani generazioni, posto che nella attuale situazione per questi "non c'è futuro", e non ci sarà nemmeno la pensione.

Vorrei aprire un pubblico dibattito partendo dallo scambio di opinioni con amici e conoscenti (una sorta di audit civico serio, utilizzando questo strumento di comunicazione) su un tema di grande interesse ed innegabile attualità, che trasversalmente interessa tutta la società italiana: LA RIFORMA DELLA LEGGE FORNERO.
Sono molto preoccupato per il futuro dei giovani - e dei miei figli - che con questo sistema non riusciranno mai a trovare un lavoro per condurre una vita libera e dignitosa.
Io credo nel progresso di una società, come organizzazione, efficienza e sicurezza sociale, “benessere”; non credo nello sviluppo che si misura con valori economici, di mercato e PIL. Ed è per questo che ritengo urgente la riforma della legge Fornero - indipendentemente dai costi - senza aspettare il 2016.
Tale riforma, a mio avviso, dovrebbe essere sostenibile, equa, e valorizzare le solidarietà, nazionali e tra generazioni. Oggi molti giovani sono disoccupati; molti occupati non sono più giovani; molti pensionati non sono propriamente "anziani" (alcuni godono i privilegi della pre-Fornero con una lunga aspettativa di vita - beati loro – mentre altri, la maggior parte, percepiscono una misera pensione che non consente loro una vita libera e dignitosa).
E' evidente quindi che questa riforma è urgente e necessaria, e deve tener presenti tutte le variabili e le tensioni in atto, per coniugarle in termini di sostenibilità e solidarietà, lasciando da parte i privilegi di casta e i diritti acquisiti.
E questo perché ci sono fasce troppo larghe della popolazione italiana che sono in sofferenza e per ragioni economiche non conducono più una vita "dignitosa"; perché i giovani soprattutto (che sono il futuro della nazione) non hanno più futuro, e non possono rimanere eternamente disoccupati; perché gli attuali lavoratori e i futuri pensionandi non possono subire la modifica del "patto" sottoscritto con lo Stato italiano dopo aver versato circa quaranta anni di contributi assicurativi e previdenziali, anche se questo è l’aspetto più marginale della questione.
Detto questo (e preso atto che "la coperta è stretta", che "fa freddo”, e che con questa ci dobbiamo coprire tutti), l'attesa, urgente e necessaria riforma, per essere equa, sostenibile e solidale, dovrebbe affrontare almeno i seguenti punti:
1- separazione della spesa tra previdenza e assistenza: la previdenza deve alimentarsi con i contributi dei lavoratori (versati per invalidità, vecchiaia e superstiti); l'assistenza è a carico della fiscalità generale.
2- razionalizzazione seria della spesa pubblica per indennità, compensi, rimborsi e prebende varie, per amministratori, dirigenti, partiti politici, organizzazioni sindacali, società partecipate, a tutti i livelli dell'organizzazione statale italiana, con l'obiettivo di recuperare risorse pubbliche immediatamente spendibili in termini di equità e solidarietà sociale.
3- ricalcolo delle pensioni in atto con il sistema contributivo (tutte a partire dall'entrata in vigore della Legge Fornero), con recupero immediato di risorse, ma con la salvaguardia di una soglia minima di reddito familiare (legata all'ISEE), e che potremmo definire "soglia di dignitosa del pensionato italiano".
4- flessibilità in uscita con quota 100, ma con almeno 38 anni di contributi e senza alcuna penalizzazione (questa c'è già per il calcolo contributivo e per il blocco delle retribuzioni del settore pubblico), e con eventuale integrazione alla predetta soglia minima.
Io sono un lavoratore penalizzato dalla Legge Fornero, ma quello che mi preoccupa è la condizione dei giovani senza lavoro: loro se non partecipano attivamente non possono portare progresso.

Guido, lo hai affermato tu non io:

"competeza legislativa esclusiva in materia di personale e di pensioni della Regione Siciliana rispetto alle norme statali"
Anched un bambino capirebbe che significa TOTALE AUTONOMIA E TOTALE DISALLINEAMENTO RISPETTO ALLE NORME STATALI, cioe alle norme della repubblica del "bel" paese

quindi non mi sembra di aver aggiunto niente di particolare non concordi?

Egregio Pablito,
spiace rilevare la totale non conoscenza dello Statuto della Regione Siciliana (norma di rango costituzionale), che prevede la competenza legislativa esclusiva in materia di personale e di pensioni della Regione Siciliana rispetto alle norme statali, suffragata da numerose sentenze in merito della Corte Costituzionale.
Tanto è vero che nel corpo della legge richiamata per stralci nella mia precedente mail sono previste specifiche norme per l'armonizzazione del sistema pensionistico regionale (per gli assunti prima del 1986) a quello statale.