riscatto contributi di laurea

Lucia il riscatto nel tuo caso è utile. Ciò che intendevo dire è che potrebbero esserci delle soluzioni di previdenza complementare probabilmente ugualmente valide e forse piu' flessibili.

Il riscatto ti da' queste sicurezze:
1) accrediti 4 anni di contributi sul tuo conto assicurativo. Arrivi quindi a 25 anni di contributi che saranno utili ai fini della pensione anticipata (41 anni e 6 mesi). Quindi tra 16 anni e mezzo puoi accedere alla pensione (con un'età di 62 anni circa) e senza quindi penalizzazione. Se non fai il riscatto dovrai lavorare quei 4 anni oppure attendere i 66 anni e 3 mesi per la pensione di vecchiaia. Al netto della stima di vita che allunghera' un pò tutti questi termini.

2) Hai un vantaggio fiscale;

3) l'importo fa crescere la tua rendita previdenziale. L'entità dell'accrescimento lo devi verificare presso un patronato in quanto incidono diversi fattori.

In breve se intendi "solo" anticipare l'uscita per tutelarti da eventuali perdite di lavoro, il riscatto va bene anche se nel tuo caso è un pò costoso.

Lucia ciao, 80mila euro di riscatto della laurea, 4 anni, a mio avviso sono molti. Troppi se consideri che possono essere investiti in forme di previdenza privata (che peraltro sono molto piu' flessibili). Nel tuo caso anticipi la pensione di circa 4 anni sulla pensione anticipata. L'impatto sull'assegno dipende da diversi fattori, primi fra tutto se gli anni si collocano prima o dopo il 1996 (e dunque se sono calcolati con il retributivo o contributivo). Se accedono al sistema contributivo l'effetto sulla rendita è del tutto irrisorio e trascurabile.

"Tra gli svantaggi da tenere in considerazione c'è sempre il fattore relativo alla durata della vita del riscattante: infatti anche se la prestazione previdenziale può essere reversibile ai superstiti a determinate condizioni, il rischio è che il riscattante deceda prima del conseguimento dell'assegno pensionistico perdendo la contribuzione versata all'Inps. Inoltre l'innalzamento dell'età pensionabile che si è verificato con la Riforma del 2011 ha ridotto il periodo di vita in cui il beneficiario potrà percepire la rendita previdenziale e dunque recuperare l'entità versata nel tempo. "Recupero" reso ancora piu' difficile per via del fatto che l'assegno sarà mediamente piu' leggero per via del sistema di calcolo contributivo."

In genere il riscatto mantiene una sua validità su esborsi "contenuti" ossia intorno a 30mila euro. Per chi lavora gli oneri sono molto piu' elevati e dunque potrebbe essere utile vagliare l'opzione di un piano di previdenza integrativa. Un abbraccione