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Governo battuto su voto segreto Renzi, non e' un remake dei 101
- Roma, 31 lug. - "Non e' il remake dei 101" contro Romano Prodi, anche se "c'e' l'amaro in bocca" per il fatto che "c'e' chi dimostra di non aver coraggio". Al termine di una giornata segnata dalla sconfitta del governo su due emendamenti - uno sul ddl Boschi nell'Aula, un altro in Commissione Giustizia sul decreto carceri - il premier serra i ranghi. "Sta andando tutto in maniera decisa, vogliamo evitare la lumaca. Il Pd e' come un maratoneta, io non sono un matto che va contromano in autostrada". Ed ancora: nel programma dei mille giorni "metteremo le riforme in fila, non molliamo neanche di mezzo centimetro".
Grasso, in Aula fatti molto gravi, ci saranno sanzioni
Al Senato scoppia la polemica, le opposizioni puntano il dito contro il presidente di palazzo Madama, Piero Grasso, Vito Petrocelli di M5s abbandona la conferenza dei capigruppo, la seconda carica dello Stato spiega che in caso di tumulti i commessi faranno rispettare l'ordine. Il Capo dell'esecutivo dal canto suo invita alla calma. E intanto apre sulle preferenze. "Non ho nessun problema a tenere aperta la discussione sui collegi uninominali", spiega poi alla direzione del Pd. E' di fronte al suo partito che Renzi ribadisce di rivendicare l'accordo con Forza Italia, "il patto del Nazareno - dice - e' un atto parlamentare, non c'e' nessun segreto" e qualsiasi modifica dell'Italicum andra' concordata con i contraenti dell'accordo.
Bagarre in Aula, senatrice di Ncd finisce in ospedale
Con il partito azzurro la trattativa e' in corso, martedi' probabilmente ci sara' l'incontro tra il Capo dell'esecutivo e l'ex presidente del Consiglio. Ma l'intervento del premier e' rivolto soprattutto a Sel: "Se tra noi c'e' qualcuno che dice che dobbiamo andare al voto in un comune perche' siamo in maggioranza con Sel e' matto". Ed ancora: "Un accordo politico con chi mi accusa di avere stuprato la costituzione, di quello che mi accusa di volere un modello pre-fascista non lo faccio". La risposta del partito di Vendola non si fa attendere: "No alla propaganda", dice Fratoianni. Renzi alla direzione del Pd respinge anche le accuse che uil suo goverfno sia filo-russo, ribadisce che anche senza Cottarelli "la spending reviuw si fara'", bacchetta il candidato Figc Tavecchio, e non nasconde che "la ripresa economica tarda".
"Non siamo nelle condizioni di avere un percorso virtuoso come immaginavamo", sottolinea il presidente del Consiglio. Infine un messaggio alla Ue: "L'Europa deve ragionare di crescita economica perche' l'Europa e' l'unica area del mondo che continua ad avere risultati incredibilmente negativi".
Grasso, in Aula fatti molto gravi, ci saranno sanzioni
Carceri: governo e maggioranza battuti in commissione Senato
Renzi: ok a preferenze, si' a modifiche Italicum
Renzi chiude a Vendola, mai alleanze con chi ci ricatta
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Riforme: e Grasso pensa ai celerini in aula in caso di tumulti
Decreto Pa, la Camera approva la Riforma delle Pensioni
Con 286 voti favorevoli, 132 contrari e 2 astenuti, la Camera ha approvato il decreto legge di riforma della Pubblica amministrazione, che passa ora all'esame del Senato. Kamsin Il provvedimento, che contiene numerose modifiche in materia previdenziale, deve essere convertito entro il 23 agosto.
In breve queste le misure che passano ora al Senato:
Pensionamento d'ufficio a 62 anni - Via libera alla possibilità per le Pa di collocare d'ufficio in pensione i dipendenti che hanno raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (42 anni e sei mesi per gli uomini e 41 anni e sei mesi per le donne) purchè abbiano compiuto 62 anni (68 per i professori e i primari di ospedali);
Lavoratori Precoci: stop alle penalizzazioni - Si prevede lo stop alle penalizzazioni sulla pensione anticipata sino al 2017 (vedi i dettagli della misura);
Quota 96 - Disco verde anche alla nuova deroga in materia pensionistica in favore dei quota 96 della scuola, quattromila docenti che hanno raggiunto un diritto a pensione secondo la vecchia disciplina entro il 31.8.2012;
Abolizione trattenimenti in servizio - Si dispone lo stop ai trattenimenti in servizio dal 31 Ottobre 2014 (31 Dicembre 2015 per i magistrati);
Prepensionamento Giornalisti imprese in crisi - Si introducono nuovi vincoli alle aziende editoriali in crisi per il prepensionamento dei giornalisti professionisti iscritti all'Inpgi;
Stop incarichi nelle Pa ai pensionati - Si irrigidisce il divieto di incarichi nelle Pa (anche a titolo gratuito) nelle Pubbliche amministrazioni (anche con riferimento agli organi costituzionali).
Zedde
Governo battuto col voto segreto Renzi, non e' il remake di Prodi
- Roma, 31 lug. - Matteo Renzi alla direzione del Pd parla della battuta d'arresto di questa mattina al Senato sulle riforme. "Non e' il remake dei 101", dice. Pero' - sottolinea il premier - questo incidente "lascia l'amaro in bocca, di chi non ha il coraggio di dirlo di non essere d'accordo con noi". Ed ancora: "E' stata scritta una pagina non positiva, ma scommetto che sono stati piu' altri che i nostri" quelli che hanno avuto in modo diverso sul voto segreto. "Ragioneremo alla Camera se quell'articolo ha un senso nella fisionomia della riforma. Io personalmente penso di no. C'e' chi guarda il dito e chi guarda la luna", spiega Renzi, secondo il quale "sta andando avanti tutto in modo deciso"
Il premier apre a mofiche Italicum e preferenze (LEGGI)
La riforma del Senato, ha spiegato Renzi, e' "straordinariamente importante e storica". Il 'canguro' cos'e'? "Che se fai 10 emendamenti finalizzati a perdere tempo, approvandone uno si saltano gli altri. Non mi sembra una cosa cosi' devastante", sottolinea il presidente del Consiglio. "Mi stupisco quando si vogliono fare gli incontri in streaming e poi le riforme si vogliono votare con voto segreto e da incappucciati".
GOVERNO BATTUTO COL VOTO SEGRETO (LEGGI)
"Vogliamo evitare la lumaca", ovvero le lungaggini che fanno perdere tempo, aggiunge Renzi che ribadisce come il Pd "ha uno stile" che deve essere mantenuto. "Si ragiona, si riflette, si decide e poi si va dai cittadini", dice il premier, "siamo quelli che faranno il referendum anche se ci saranno, come credo, i due terzi dei voti favorevoli: faremo mancare i voti necessari per dare l'ultima parola ai cittadini". Poi un ringraziamento ai senatori che "sono doppiamente meritevoli di un abbraccio. Stiamo mettendo fine ad anni di bicameralismo perfetto". renzi ha annunciato che chiedera' "un mandato alla direzione, la possibilita' di apportare all'accordo sulla legge elettorale alcune modifiche". Il premier si e' poi congratulato con Sergio Chiamparino eletto presidente della Conferenza delle Regioni: "Dopo Vasco Errani, abbiamo eletto un altro fuoriclasse alla Conferenza delle regioni: Sergio Chiamparino". Il segretario del Pd ha affrontato anche la vicenda della crisi editoriale del quotidiano L'Unita': "Anziche' stare a discutere sulle responsabilita' del passato, dobbiamo fare una grande scommessa sul brand. La priorita' e' partire dai lavoratori e dalle lavoratrici del giornale. Faccio mie le parole del presidente Orfini, sia sull'abbraccio ai senatori sia sull'Unita'. Piu' che discutere sulle responsabilita' del passato dobbiamo fare un discorso sul brand, sulle feste, cosi' da avere una community dell'Unita'".
POLITICA ESTERA
La carta per la risoluzione del conflitto in Medio Oriente "e' la proposta egiziana, su cui dobbiamo insistere", "dobbiamo trovare soluzioni di dialogo", ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd dopo aver ribadito che sabato sara' in Egitto.
Quanto all'"accusa di accondiscendenza nei confronti della Russia che ci e' stata mossa da qualche giornale internazionale e' da rispedire al mittente", ha detto Renzi.
"L'Unione Europea e' in una fase di sanzioni con il suo principale vicino di casa. Mentre qualche giornale ha scritto che il problema era la fornitura di gas e di energia, noi stiamo cercando di dire che non dobbiamo tornare al passato", ha aggiunto Renzi. "Il nostro ragionamento sulla Russia non e' finalizzato a un fatto economico, ma politico e culturale, non e' tornando ai toni della guerra fredda che si esce dalla crisi, ma riaffermando la centralita' dell'Europa", ha spiegato Matteo Renzi.
Il premier ribadisce il suo "no all'Europa dei vincoli. Non vogliamo cambiare le regole per l'Italia", sottolinea il presidente del Consiglio. "L'Europa deve ragionare di crescita economica perche' l'Europa e' l'unica area del mondo che continua ad avere risultati incredibilmente negativi. Non e' il problema dello 0,1 in piu' o in meno in cui cresce l'Italia o un altro Paese", ma la necessita' e' "affermare un modello nuovo di politica economica, questo serve all'Europa non all'Italia", spiega il presidente del Consiglio.
"Non e' l'Europa che ci costringe a fare le riforme", dice il premier. "La flessibilita' utilizzabile si utilizza per quei Paesi che fanno le riforme strutturali", conclude Renzi.
Quanto all'Africa "c'e' un grande progetto che riguarda tanti aspetti diversi, anche quello energetico". .
Renzi: Cottarelli? La spending review si fa anche senza di lui
Riforma Pensioni, stop alle penalizzazioni sino al 2017
La Camera si accinge a confermare in prima lettura lo stop definitivo alle decurtazioni per i lavoratori che accedono alla pensione anticipata prima del compimento dei 62 anni di età. Almeno sino al 2017. Kamsin La misura, anticipata in esclusiva da Pensioni Oggi la scorsa settimana, non è stata infatti modificata nel corso dell'esame in Aula. Pertanto i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata entro il 31.12.2017 potranno andare in pensione senza penalizzazione anche se hanno un periodo di contribuzione figurativa, volontaria o da riscatto sul proprio conto assicurativo.
La modifica infatti interviene sull'articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011 convertito con legge 14/2012 e sana un conto aperto da due anni e mezzo nei confronti dei "lavoratori precoci" cioè coloro che hanno raggiunto la massima anzianità contributiva prima di aver perfezionato i 62 anni. Il predetto articolo, peraltro oggetto di due interventi estensivi già nel corso del 2013, costringe oggi gli interessati ad una approfondita ed assurda indagine sulla propria carriera contributiva posto che solo i contributi derivanti da prestazione effettiva di lavoro e da alcuni limitati periodi di contribuzione figurativa (ad esempio malattia, cigo, servizio militare) sono utili a sterilizzare la penalizzazione.
Con la modifica si precisa invece che tutti coloro che hanno raggiunto un diritto a pensione con l'anticipata entro il 31.12.2017 - cioè 42 anni e 6 mesi di contributi (42 anni e 10 mesi dal 2016) per gli uomini e 41 anni e 6 mesi (41 anni e 10 mesi dal 2016) per le donne - potranno accedere alla pensione senza penalità indipendentemente dalla tipologia di contributi che sono stati accreditati sul proprio conto assicurativo. Dunque via libera anche a chi ha - ad esempio - le maggiorazioni figurative da amianto, contributi derivanti da disoccupazione, mobilità, cassa integrazione straordinaria, ma anche contribuzione da riscatto e periodi di integrazione contributiva coperti con i volontari.
Resta tuttavia il vincolo temporale: cioè i requisiti contributivi devono essere perfezionati entro il 2017 per salvarsi dalla penalizzazione. Mentre se sono perfezionati successivamente a tale data la penalizzazione (cioè un taglio dell'1-2% sulla quota retributiva dell'assegno per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni) trova il suo regime ordinario: ossia scatterà qualora il lavoratore non abbia compiuto i 62 anni, per l'appunto.
Interessati dalla novità anche i lavoratori che sono usciti in questi anni con l'assegno decurtato. Infatti l'Inps sarà probabilmente chiamata a ricalcolare gli assegni colpiti dalla decurtazione a far data dal periodo successivo alla conversione in legge dell'attuale misura.
Zedde