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Tasi 2014, salta l'ipotesi di un rinvio dell'acconto a Settembre
Dopo le dichiarazioni di Fassino, presidente dell'Anci, il governo decide di non intervenire sulla questione del pagamento della Tasi a Giugno ma avverte: i comuni approvino le delibere entro il 23 Maggio.
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Salta per il momento l'idea di spostare l'acconto Tasi 2014 sulle seconde case a Settembre o Dicembre nei Comuni "ritardatari" cioè che non hanno approvato le aliquote e le detrazioni entro il 23 maggio.
A pesare in questi giorni sono state le dichiarazioni di Piero Fassino presidente dell'Anci che avvertito che uno spostamento del pagamento del tributo avrebbe delle conseguenze gravi sui bilanci degli enti locali: "non ci si pone il problema della liquidità dei Comuni. La Tasi e l'Imu sono le principali fonti di finanziamento per i servizi che vengono erogati dai comuni, di conseguenza un eventuale slittamento del pagamento dal 16 giugno a settembre o dicembre, secondo l'ipotesi che sono state fatte dal ministero dell'Economia, creerebbe un buco di liquidità drammatico con l'impossibilità per i primi cittadini di continuare ad erogare i servizi" ha detto Fassino.
Attualmente quindi il governo non sembra voler intervenire sulla vicenda pur consigliando ai comuni espressamente ad emanare in tempo utile la delibera di approvazione delle aliquote della Tasi. Le delibere per trovare efficacia al 16 Giugno devono essere inviate entro il 23 maggio al MEF per essere quindi pubblicate sul sito istituzionale del Ministero dell'Economia entro il 31 maggio. Le preoccupazioni salgono in quanto solo il 12 per cento dei comuni italiani ha attualmente provveduto ad approvare le aliquote dell'imposta comunale e l'appuntamento elettorale del 25 Maggio rischia ulteriormente di rallentare le decisioni dei primi cittadini.
Si ricorda che se manca la delibera del comune, la legge dice che si versa il 50% dell’aliquota base, pari all’1 per mille sugli immobili diversi dalle prime case. Per le prime case invece, in assenza della delibera del comune, il pagamento slitta a Dicembre.
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Pensioni, Poletti: lavoriamo ad una norma ponte per gli esodati
Il Ministro al Messaggero: Pensiamo ad una pensione anticipata per i disoccupati over 60, una norma ponte per erogare la pensione sino ad un anno e mezzo prima per chi si trova in difficoltà.
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Nell'intervista che il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha rilasciato l'altro giorno al quotidiano Il Messaggero, il titolare del Dicastero rilancia l'idea di realizzare un ponte che consenta ai disoccupati over 60 di arrivare all'assegno pensionistico anche un anno, un anno e mezzo prima dell'attuale età pensionabile. Non dunque un prestito, l'Apa, ipotesi a cui alcuni tecnici del ministero stanno comunque lavorando sulla base del lavoro svolto dal predecessore Giovannini e che non trova d'accordo i sindacati.
Si tratta quindi di concedere una maggiore flessibilità, i cui oneri saranno probabilmente a carico dello Stato e delle imprese con la possibilità di far rientrare nella soluzione anche gli esodati. Il ministro ha detto che : "c'è in campo una norma che prevede aiuti alle imprese che assumono over 50, sottoforma di riduzione degli oneri. E' una norma che abbiamo già trovato e stiamo verificando se è possibile aumentare le risorse e fare qualcosa per migliorare le procedure" ha detto Poletti. Poi c'e la situazione, ancora più specifica, di chi di anni ne ha intorno ai 64, si e ritrovato senza lavoro, ma gli manca ancora un anno, un anno e mezzo, alla pensione. Per queste persone stiamo pensando a un ponte che li possa portare più velocemente all'assegno pensionistico" ha concluso Poletti. Quanto alle date il ministro non si sbilancia: "per conoscere le caratteristiche del ponte bisogna attendere la fine del progetto. Ci stiamo lavorando e non è ancora il momento delle date".
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Acconto Tasi 2014, dal governo no allo slittamento
Dalla riunione che si è tenuta con l'Anci il governo ha stabilito che non ci sarà alcuna proroga per la prima rata della Tasi. L'acconto andrà versato il 16 Giugno.
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Nella giornata di Giovedì si sono tenuti una serie di contatti tra l’Anci (Associazione dei Comuni) e il gabinetto del ministero dell’Economia per scongiurare la necessità di rinviare il versamento del tributo sui servizi indivisibili come sicurezza, illuminazione stradale e verde pubblico.
Nell'incontro che si è tenuto a via XX Settembre l'Anci ha confermato che i sindaci sono pronti a fare la loro parte, approvando entro il 23 maggio le delibere per il nuovo tributo, una scadenza molto ravvicinata, data chiave affinchè le delibere siano pubblicate nel sito del MEF entro il 31 Maggio, e dunque efficaci per l'appuntamento del 16 Giugno.
I tempi sono piuttosto stretti anche perché in base agli ultimi aggiornamenti disponibili sono solo 1000 su ottomila i comuni che hanno già deliberato le aliquote della tasi. Come è noto gli enti locali devono fissare sia l'aliquota della tasi sia l' eventuale maggiorazione prevista per prime e seconde case; nello specifico per queste ultime i primi cittadini devono determinare la ripartizione del tributo tra i proprietari e gli inquilini se si tratta di immobili affittati.
Nei comuni ritardatari cioè quelli che non fisseranno e aliquote entro il 23 maggio, i proprietari di prima casa potranno pagare tutto in unica soluzione il 16 dicembre. Mentre per le seconde case il termine resta fissato al 16 giugno. In questo caso però i proprietari delle seconde case verseranno il 50 per cento dell' aliquota base della tasi pari all'un per mille.
Secondo Piero Fassino, presidente di Anci, "i comuni sono predisposti sulla base dei termini di pagamento definiti dalla legge. Non è serio neanche per i cittadini continuare a cambiare i termini del pagamento della Tasi. Quel che si è convenuto deve essere confermato".