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Decreto Casa, il bonus mobili torna libero. Sanatoria per gli affitti in nero
Negli emendamenti approvati al decreto casa, torna il bonus "mobili libero", svincolato cioè dalle spese di ristrutturazione. Arriva anche la sanatoria per gli inquilini contro gli affitti in nero.
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Il " Decreto Casa " è stato approvato in Senato con 133 voti a favore e 99 contrari. Alla fine nel testo torna il bonus mobili «libero», assegnato cioè a prescindere dal valore della ristrutturazione a cui è collegato. La detrazione del 55% sugli acquisti di arredi perde quindi il tetto di spesa legato a quanto si è pagato per i lavori di recupero edilizio; resta solo il tetto di spesa a 10mila euro. Nel testo si allarga anche la cedolare secca ai Comuni che sono stati coinvolti in stati di emergenza negli ultimi cinque anni, con la promessa che entro un mese sarà pronto un nuovo elenco Cipe con i Centri ad alta intensità abitativa in cui si possono scrivere contratti di locazione a canone concordato.
Tra gli emendamenti approvati c'è anche la tanto attesa sanatoria dei canoni ridotti degli inquilini che hanno denunciato i proprietari per gli affitti in nero e hanno sfruttato i grossi sconti offerti dalla norma eliminata dalla sentenza 50/2014 della Corte Costituzionale: gli «effetti prodotti» da quella regola vengono «fatti salvi fino al 31 dicembre 2015».
Sempre sugli affitti, il Decreto prevede che il Fondo Nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e alla «morosità incolpevole», servirà anche a rinegoziare i canoni esistenti attraverso agenzie per l'affitto e ad aiutare anche chi è colpito da sfratto per finita locazione e non solo per morosità. E per liberare le Case Popolari dagli abusivi il decreto, che già nella sua versione originaria attualmente in vigore prevedeva diverse norme, prevede il divieto di ottenere gli allacci di acqua - luce e gas a chi occuperà abusivamente una casa anche se vuota e, il divieto per almeno cinque anni di iscriversi nella lista per le aggiudicazioni delle case popolari.
Alcune novità anche per il riscatto delle case ex Iacp. Il riscatto non sarà ammesso prima dei sette anni di locazione, sarà limitato solo a chi non possiede altro alloggio idoneo alla famiglia e non si potrà rivendere la casa prima di altri cinque anni. Inoltre, alloggi di housing sociale sono considerati tali anche quando vengono locati (oltre che a famiglie in stato di disagio sociale) a donne ospiti di centri anti violenza.
Non c'è invece l'Imu al 4% sulle case affittate ad affitto calmierato, richiesta dal Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi e la proroga dell'acconto Tasi. Sullo slittamento in avanti (al 16 dicembre o al 16 Settembre) dell'acconto Tasi in scadenza il 16 giugno, il Ministero ha solo preso tempo e ha annunciato l'arrivo di una circolare per provare a sciogliere i nodi che accompagnano il debutto del Tributo. Ma sul fronte della Tasi la partita non è ancora chiusa.
Renzi, niente manovra correttivaBonus 80 euro sara' per sempre
- Roma, 16 mag. - "Escludo una manovra correttiva". Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, intervenendo alla trasmissione radiofonica '24Mattino' su Radio 24. Lo puo' dare per certo, chiede il giornalista "assolutamente si'" sottolinea il presidente del Consiglio. "La manovra si e' fatta, ma per tagliare le tasse - ha aggiunto Renzi -. Ho sentito dire che il provvedimento sugli 80 euro e' niente, forse per chi guadagna molti soldi e' cosi'. Per me e' una misura di giustizia sociale. E' il primo taglio delle tasse di questo Paese". Renzi ha spiegato che il bonus degli 80 euro "restera' per sempre".
Affrontando piu' in generale il tema dello stato dell'economia Renzi ha sottolineato il suo ottimismo. "Non e' ottimismo stupido - ha spiegato - ma che fa i conti con la realta': non diciamo che la crisi sia finita ma i segnali della ripresa sono importanti". Commentando poi i dati sul Pil diffusi ieri dal'Istat Renzi ha infine affermato: "Abbiamo dati sostanzialmente uguali a quelli di Francia e Germania. Si deve accelerare sulle cose necessarie per il rilancio".
Il premier ha spiegato che il prossimo anno, nella legge di stabilita', ci sara' l'allargamento a partite Iva, incapienti e pensionati dei benefici del taglio delle tasse. Renzi che si e' detto dispiaciuto di non essere riuscito a farlo con la manovra sugli 80 euro. "Se avessi voluto fare il segretario della Cgil, avrei fatto le primarie li'. Ah no, li' non si possono fare". Con questa battuta il premier ha affrontato anche il tema del rapporto tra governo e sindacati. Il presidente del Consiglio ha poi detto: "Non ce l'ho con il sindacato, ma vorrei che facesse sempre il sindacato, perche' quando lo fa da' una mano al Paese. Il problema e' quando pretende di fare politica o peggio ancora si occupa di formazione professionale o di business collaterali". Il Pd, ha aggiunto, "non e' il sindacato. e chi vota Pd il 25 maggio, non vota per la Cgil". .
Renzi, Pil? escludo una manovra correttiva
Statali, la Madia ripropone l'opzione donna
Per il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia potranno essere varate regole di pensionamento piu' agevoli per gli statali, fino ad un anno, per favorire la staffetta generazionale. Pronta anche un'estensione dello sperimentale donna.
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La riforma della Pubblica amministrazione si arricchisce di nuovi dettagli in vista del via libera che arriverà non prima di metà giugno. Ieri, a sorpresa, il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia, ha indicato ufficialmente il programma di prepensionamento per i lavoratori del pubblico impiego. Oltre a quelli già previsti dal decreto sulla spending review (Dl 95/2012) che consente ai dipendenti in soprannumero nelle pubbliche amministrazioni di essere collocati a riposo con le vecchie regole sino al 2016. Insomma ci saranno novità rispetto alle norme attuali per il prepensionamento degli statali (regolate dalla circolare della Funzione Pubblica 4/2014) rese note qualche giorno fa dal dicastero della Madia.
Il meccanismo allo studio, "se ce ne sarà la necessità", ha detto la Madia in audizione alla Camera, prevede «brevi anticipazioni» rispetto ai requisiti della legge Fornero: "sei mesi al massimo un anno", una riforma che dovrebbe favorire la staffetta generazionale, l'uscita di personale anziano per fare posto ai giovani. Sul fronte pensioni la Madia rilancia anche una proroga per la cosiddetta «opzione donna», la possibilità per le lavoratrici che scelgono di vedersi calcolata la pensione con il metodo interamente contributivo di lasciare il lavoro con 57 anni e 3 mesi di età ed almeno 35 di contributi a condizione però che optino per la liquidazione del trattamento con il metodo contributivo, un sistema che decurta significativamente l'importo dell'assegno pensionistico. Istituto che è in scadenza nel 2015.
Confermata anche l'abrogazione del trattenimento in servizio, ossia la possibilità di rimanere al lavoro per i due anni successivi quando si sono maturati i requisiti pensionistici, misura che da sola liberebbe oltre 10 mila posti nel settore pubblico.
La Ragioneria dello Stato stima in 70-80 mila i pubblici dipendenti che saranno interessati dalle misure anche se molto dipenderà da come saranno formulate le norme. Di certo prima del 13 giugno prossimo, giorno indicato per l'approvazione in Consiglio dei ministri dei provvedimenti sul pubblico impiego, non si saprà nulla di definitivo. La Madia incontrerà i sindacati per spiegare i punti salienti della Riforma e cercare di sciogliere i nodi piu' delicati. A partire dalla mobilità che dovrà essere "intercompartimentale" (cioè i dipendenti potranno essere spostati dai Comuni alle Regioni o viceversa) e dal tema dei dirigenti che vedranno l'introduzione del ruolo unico, la licenziabilità e la parte variabile della retribuzione legata alla funzione e all'andamento dell'economia del Bel Paese.
Prima notte in cella per Genovese. Il deputato Pd e' in carcere a Messina
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Pensioni, Damiano: risolvere subito il problema dei quota 96 della scuola
Torna sul problema dei quota 96 della scuola l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano che dal suo blog lancia l'appello al governo Renzi, alla vigilia dell'appuntamento elettorale del 25 Maggio, per una pronta soluzione della vicenda che vede protagonisti circa 4 mila docenti e personale Ata della scuola. "Ci rivolgiamo al Premier Matteo Renzi affinché vengano affrontati urgentemente alcuni problemi sociali non più rinviabili.
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Tra questi, vogliamo segnalare il tema di ‘quota 96′ per gli insegnanti. E’ necessario porre rimedio ad un errore compiuto dalla ‘riforma’ Fornero delle pensioni, che non ha considerato il fatto che il ciclo scolastico (primo settembre 31 agosto) non coincide con quello solare" ha detto Damiano.
Questa ‘disattenzione’ ha causato un’ingiustizia ed impedito a molti insegnanti di poter andare in pensione. Questo argomento è già stato oggetto di una risoluzione delle Commissioni Bilancio e Lavoro, sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari e della risoluzione con la quale la Camera il 17 aprile ha approvato il Def 2014.
Il Governo si è impegnato, in quella occasione, alla soluzione dei problemi previdenziali del settore scuola oltre a quello degli ‘esodati”. La platea del settore scuola ammonta a poco più di 4mila unità, con un onere stimato dall’INPS di circa 35 milioni di euro per il 2014, 106 per il 2015, 107 milioni di euro per il 2016, 108 milioni di euro per l’anno 2017 e 72 milioni di euro per l’anno 2018. Una copertura Finanziaria non eccessiva che risolverebbe una situazione assurda e che consentirebbe di aprire le porte della scuola a 4mila giovani insegnanti.
Bonus Mobili ed affitti in nero. Le novità del decreto casa
Si è concluso al Senato il primo passaggio per l'approvazione della legge di conversione del decreto casa (47/2014) con 133 voti a favore e 99 contrari; il provvedimento ora dovrà passare alla Camera per la conversione definitiva in legge entro il 27 Maggio. Rispetto al testo originario del decreto ci sono due importanti novità. La prima è che il bonus mobili perde il limite delle spese di ristrutturazione.
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E' stata soppressa la parte della norma che prevedeva che le spese agevolabili non potessero essere superiori a quelle sostenute per i lavori di ristrutturazione. Resta pertanto solo il tetto massimo di 10.000 Euro di spesa. Si segnala che il reinserimento fino al 31 dicembre 2015 della norma che tutela chi denuncia i contratti in nero, concedendogli di accedere al canone concordato, che era decaduta a seguito della sentenza costituzionale n.50 del 2014.
Via libera al Decreto Lavoro. Ecco i nuovi contratti
279 i voti favorevoli, 143 i 'no'. Tempi rispettati nonostante i 33 deputati iscritti a parlare. Il decreto mantiene l'impostazione originaria del governo: rendere più facile il ricorso ai contratti a termine e all'apprendistato per rilanciare l'occupazione
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Il decreto Lavoro è legge. L'aula della Camera ha approvato il testo in via definitiva. 279 i 'sì' e 143 i 'no'. La Camera ha respinto ieri la richiesta presentata dal Movimento 5 Stelle per la prosecuzione in notturna del dibattito sul dl lavoro. La seduta e' dunque ripresa stamane con le dichiarazioni di voto e la votazione finale che si è conclusa nella tarda mattinata.
Ecco in sintesi i contenuti del testo che modifica profondamente l'attuale normativa sull'apprendistato e i contratti a termine. Il testo precisa che le disposizioni si applicano ai rapporti di lavoro costituiti successivamente alla data di entrata in vigore del decreto.
Contratti a termine - Il contratto a termine non puo' avere una durata superiore a trentasei mesi, comprensiva di eventuali proroghe, per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a tempo determinato, sia nell'ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato. Il numero complessivo di contratti a tempo determinato stipulati da ciascun datore di lavoro non puo' eccedere il limite del 20 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1 gennaio dell'anno di assunzione.
Per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti e' sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato. I lavoratori assunti a termine in violazione del limite percentuale sono considerati lavoratori subordinati con contratto a tempo indeterminato sin dalla data di costituzione del rapporto di lavoro. Ferma restando la possibilita' per i contratti collettivi nazionali di lavoro di individuare limiti diversi, esclusivamente per i datori di lavoro che occupano almeno trenta dipendenti l'assunzione di nuovi apprendisti e' subordinata alla prosecuzione, a tempo indeterminato, del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato, nei trentasei mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno il 20 per cento degli apprendisti dipendenti dallo stesso datore di lavoro. Le proroghe sono ammesse, fino ad un massimo di cinque volte, nell'arco dei complessivi trentasei mesi, indipendentemente dal numero dei rinnovi.
Nel computo del periodo massimo di durata del contratto a tempo determinato si tiene conto anche dei periodi di missione aventi ad oggetto mansioni equivalenti per la somministrazione di lavoro a tempo determinato. Viene prevista esplicitamente l'adozione in via sperimentale del contratto a protezione crescente nella futura delega legislativa che dovra' disciplinare, in un testo unico semplificato, i rapporti di lavoro.
Vengono anche introdotte sanzioni amministrative, senza obbligo di conversione del contratto a tempo indeterminato, per le aziende che violano il limite del 20% di contratti a termine sul complesso dei dipendenti. Il provvedimento prevede una sanzione pari al 2 % della retribuzione se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale non e' superiore a un solo lavoratore. La multa sale al 50% della retribuzione se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale e' superiore a uno.
Maternità - Per le lavoratrici il congedo di maternita' intervenuto nell'esecuzione di un contratto a termine presso la stessa azienda, concorre a determinare il periodo di attivita' lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza all'assunzione. A queste lavoratrici viene anche riconosciuto il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi, con riferimento alle mansioni gia' espletate in esecuzione dei precedenti rapporti a termine. Il datore di lavoro e' tenuto a informare il lavoratore del diritto di precedenza mediante comunicazione scritta da consegnare al momento dell'assunzione.
Apprendistato - Il contratto di apprendistato contiene, in forma sintetica, il piano formativo individuale definito anche sulla base di moduli e formulari stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali. Fatta salva l'autonomia della contrattazione collettiva, al lavoratore e' riconosciuta una retribuzione che tenga conto delle ore di lavoro effettivamente prestate nonche' delle ore di formazione almeno nella misura del 35% del relativo monte ore complessivo. Qualora la Regione non provveda a comunicare al datore di lavoro, entro quarantacinque giorni dalla comunicazione dell'instaurazione del rapporto, le modalita' per usufruire dell'offerta formativa pubblica il datore di lavoro non e' tenuto ad integrare la formazione di tipo professionalizzante e di mestiere con quella finalizzata all'acquisizione di competenze di base e trasversali.
Contratti di solidarietà - I datori di lavoro che stipulino il contratto di solidarieta', hanno diritto, nei limiti delle disponibilita' preordinate nel Fondo per l'occupazione di cui e per un periodo non superiore ai 24 mesi, a una riduzione dell'ammontare della contribuzione previdenziale ed assistenziale ad essi dovuta per i lavoratori interessati dalla riduzione dell'orario di lavoro in misura superiore al 20 per cento. La misura della riduzione e' fissata dal decreto emendato al 35 per cento.
Enti di Ricerca - Quegli enti che attivano contratti a termine, nella precedente formulazione non rientravano nel limite del 20% delle assunzioni a tempo determinato rispetto al numero dei dipendenti. Ora invece potranno protrarre il rapporto di lavoro dei ricercatori anche oltre 36 mesi e non oltre il periodo in cui e' prevista l'attuazione del progetto di ricerca. Vengono esentati gli enti di ricerca pubblici e privati al rispetto dei tetti fissati per i contratti a termine, pari al 20% del numero dei dipendenti e a 36 mesi di durata complessiva. La scadenza dei contratti a tempo determinato viene legata invece alla durata del progetto stesso.
Pensioni, Damiano: i benefici per la Pa valgano anche per il settore privato
L'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano si dice soddisfatto dell'audizione che si è tenuta ieri alla Camera dei Deputati del Ministro Madia sul tema dei prepensionamenti del pubblico impiego e sulla Riforma complessiva della Pubblica Amministrazione. "Siamo favorevoli alla abolizione dell’istituto del ‘trattenimento in servizio’ di coloro che hanno maturato i requisiti anagrafici per la pensione. In questo modo si libereranno 10 mila posti di lavoro, parte dei quali potrebbe essere utilmente destinata all’occupazione dei giovani" ha detto Damiano.
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"Perché questo avvenga si renderà necessario lo sblocco del turnover nella pubblica amministrazione, che dura ormai da troppo tempo. Così come è positivo il fatto che il prossimo 23 maggio si concluda il monitoraggio sui vincitori di concorso finalizzato a consentire a questi giovani di poter accedere gradualmente ad un posto di lavoro conquistato con duri sacrifici ma rimasto soltanto sulla carta. Una analoga attenzione andrà riposta nella ricerca di una soluzione per i lavoratori precari che fino ad ora non hanno trovato risposte ai loro problemi: un argomento che non può essere eluso dal Governo".
Damiano invece è contrario a forme di anticipo dell'età pensionabile che non tengano in considerazione anche i lavoratori del settore privato: "per quanto riguarda l’età pensionabile è importante che il ministro abbia escluso la creazione di nuovi baby pensionati, ma non concordiamo sul fatto che possano esserci anticipazioni, anche brevi, dell’età del pensionamento rispetto all’attuale normativa, se questo non riguarda anche i lavoratori dei settori privati".Il Ministro Madia ha infatto fatto intendere la possibilità di riconoscere sei mesi o un anno di anticipo dell'età pensionabile per i lavoratori del pubblico impiego per consentire un piu' ampio ricorso alla staffetta generazionale.
Sul punto ricorda Damiano che "il Governo ha aperto un tavolo di confronto che vede impegnati i ministeri del Lavoro, dell’Economia, l’INPS e le Commissioni Lavoro di Camera e Senato per affrontare il tema dei lavoratori “esodati”. Se si pensa ad un intervento strutturale, che per noi significa utilizzare nuovamente le quote o la flessibilità, dovrà essere una soluzione omogenea per tutti i settori di lavoro, pubblici e privati" ha concluso l'esponente del Pd.