Sergey
Mi occupo di diritto della previdenza e del lavoro. Mi sono laureato nel 1976 in Giurisprudenza alla Cattolica. Dal 1985 lavoro all'Inps.
Decreto lavoro, anche il contratto di somministrazione perde la causale
Lunedì, 24 Marzo 2014Non sarà più necessario indicare le ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo che motivano il ricorso alla somministrazione a termine.
Dal 21 marzo, data di entrata in vigore del decreto legge 34/2014, è stata abolita la causale anche sul contratto di somministrazione a termine. I datori potranno quindi ricorrere alla somministrazione senza dover più giustificare le esigenze o ragioni di carattere tecnico produttivo.
Restano fermi invece i divieti previsti dalla legge nei casi di sostituzione di lavoratori in sciopero, per sostituire lavoratori in unità produttive interessate da fenomeni di licenziamento collettivo nei sei mesi antecedenti, per sostituire lavoratori oggetto di cassa integrazione (con riguardo alle stesse mansioni dei lavoratori sospesi) e nei casi di utilizzo di lavoratori da parte di aziende che non hanno effettuato la valutazione dei rischi. In tali casi il contratto di somministrazione continua a non poter essere stipulato.
Il decreto legge invece non ha invece introdotti nuovi limiti quantitativi per il ricorso di contratti di somministrazione a termine rispetto all'organico aziendale. L'articolo 1 del decreto legge 34/2014 nell'individuare il limite del 20% dell'organico complessivo dei lavoratori impiegati in azienda (peraltro non applicabile nelle aziende fino a 5 dipendenti) sembra riferirsi esclusivamente ai contratti a tempo determinato lasciando fuori da questo vincolo i contratti di somministrazione. I limiti quantitativi dei contratti di sommistrazione continueranno ad essere regolati, pertanto, dalla contrattazione collettiva.
Nessuna novità anche relativamente agli altri elementi della somministrazione di lavoro. Il datore di lavoro potrà effettuare le proroghe fino a 6 volte come stabilito delle regole del contratto collettivo nazionale e potrà rinnovare tali contratti senza l'obbligo di rispettare un intervallo minimo tra un rapporto a termine l'altro. Inoltre, laddove il datore faccia ricorso solo alla somministrazione a termine, cioè senza alternare tale rapporto con un contratto a tempo determinato, non è tenuto al rispetto del vincolo temporale massimo pari a 36 mesi come stabilito per il contratto a termine.
Lavoratori intermittenti, l'Inps fissa i requisiti per la contribuzione volontaria
Lunedì, 24 Marzo 2014I lavoratori possono chiedere all'Inps di versare i contributi per i periodi in cui hanno avuto retribuzioni o indennità di disponibilità inferiori al minimo necessario per l'accredito ai fini della pensione.
Gli interessati devono presentare la domanda entro il 31 luglio dell'anno seguente a quello di riferimento (ad esempio il 31 luglio 2014 per le richieste dei periodi relativi al 2013); per gli anni dal 2003 al 2012 i lavoratori dovranno presentare la domanda entro il prossimo 20 settembre. E' quanto ha spiegato l'istituto nazionale di previdenza nella circolare n. 33 del 20 Marzo 2014.
Dopo 9 anni dalla Riforma Biagi viene pertanto resa operativa la misura che consente loro di avvalersi dell’art. 36, comma 7, del D.Lgs. n. 276/2003 per integrare la contribuzione obbligatoria versata in loro favore. In pratica la contribuzione volontaria può essere richiesta dai lavoratori intermittenti che, nei periodi coperti da contributi obbligatori, abbiano percepito una retribuzione e/o un'indennità di disponibilità inferiore al valore della retribuzione convenzionale (fissata in euro 10.418,20 per il 2014).
Il lavoratore ha in questo modo la possibilità di versare una contribuzione il cui importo è calcolato sulla differenza fra retribuzione convenzionale e valore degli emolumenti percepiti, fino a concorrenza del parametro minimo. Per l'autorizzazione l'Inps non richiede requisiti contributivi.
I termini per la domanda. L'Inps ha stabilito che l'autorizzazione può essere richiesta ogni anno, a pena di decadenza, entro il 31 luglio dell'anno successivo a quello in cui si collocano i periodi per i quali è possibile il versamento. L'autorizzazione va richiesta tramite i consueti canali messi a disposizione dall'Inps: via telematica; mediante comunicazione telefonica al Contact center multicanale, identificandosi tramite Pin e codice fiscale; oppure attraverso la rete dei Patronati abilitati.
L'Inps specifica che nella domanda devono essere indicati i periodi di lavoro per i quali si intende effettuare il versamento integrativo. Le richieste per la copertura dei periodi di lavoro intermittente e di disponibilità relativi agli anni per i quali sia già decorso il termine, vanno presentate entro sei mesi dalla data di pubblicazione della circolare, a pena di decadenza. Dunque entro il 31 luglio prossimo si presenta la domanda per l'anno 2013 ed entro il 20 settembre quella relativa agli anni dal 2003 al 2012.
Inps: pochi i risparmi da un taglio degli assegni di invalidità
Sabato, 22 Marzo 2014Conti avvisa: “Non contate sui tagli agli invalidi. I risparmi sarebbero irrisori ma ci sarebbero forti conseguenze sociali”.
L'lnps avverte il governo Renzi che da una revisione della spesa sulle indennità di invalidità non ci saranno risparmi consistenti ma serie conseguenze politiche e sociali. Dalla revisione della spesa previdenziale e assistenziale l’esecutivo Renzi conta invece di ottenere 3,8 miliardi in tre anni.
Ma l’Inps boccia almeno il fronte dei tagli all’assistenza. Nel comunicato di Vittorio Conti, Commissario Straordinario dell’Istituto previdenziale, si legge che sui falsi invalidi, infatti, negli ultimi cinque anni sono stati realizzati «tutti i possibili controlli straordinari». Non è possibile quindi individuare da questo fronte ulteriori risparmi consistenti anche se l’Inps continuerà a fare il suo compito.
Molto critica anche la possibilità, ventilata dal Commissario alla speding review, Carlo Cottarelli, di legare la percezione dell'assegno di accompagnamento al livello del reddito: “se da un lato la misura potrebbe avere un valore di equità, dal punto di vista dei risparmi, per ottenere effetti economici significativi, si dovrebbe cancellare dagli aventi diritto tutti i redditi superiori ai 30 mila euro annui. E valutato il basso livello dei servizi offerti alle famiglie con disabili la scelta politica sarebbe difficile e socialmente non sostenibile” ha affermato Conti.
Inps, Conti: basta tagli o saranno a rischio i servizi per i cittadini
Sabato, 22 Marzo 2014Il Commissario straordinario Vittorio Conti avverte: Altri tagli all'Inps incideranno sui livelli di servizio per la cittadinanza.
Il commissario straordinario dell'Inps, Vittorio Conti, in audizione alla commissione bicamerale di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di provvidenza ha fatto presente che a giugno si completerà la nascita della super-Inps, l'ente nato dalla fusione di Inps ed Inpdap avviata all'indomani dell'approvazione del decreto legge 201/2011. Ed entro marzo l'ente previdenziale chiuderà il piano industriale 2014-2016: "Stiamo rifocalizzando, dal mese prossimo sarà avviata la vera e propria integrazione che pensiamo di concludere entro fine giugno" ha precisato il Commissario.
Vittorio Conti ha sottolineato la straordinaria forza dell'Inps nel tenere fede al proprio ruolo pur in ottemperanza «stretta e rigorosa» delle spese di funzionamento e del blocco del turnover. Tuttavia il Commissario avverte: altri tagli porterebbero "l'istituto a una situazione limite nella quale non sarebbe più possibile sfruttare ulteriori margini senza incidere sui livelli di servizio per la cittadinanza".
Nel documento consegnato da Conti si legge che "la riduzione delle spese di funzionamento pari a 515,7 milioni da riversare annualmente in entrata al bilancio annuale dello Stato, unita alle norme che prevedono una riduzione del 20% degli uffici dirigenziali e del 10% della spesa complessiva relativa al numero in organico di personale non dirigenziale, portano per il prossimo triennio a uno scenario nel quale si è sostanzialmente raggiunto il limite massimo di produttività pro capite media mensile del personale".
Conti quindi avvisa le forze politiche e il governo a non ridurre ulteriormente il bilancio dell'Inps: sussiste "una oggettiva difficoltà a tendere al mantenimento della qualità dei servizi erogati ai cittadini, connessa soprattutto all' aumento delle giacenze e al prolungamento dei tempi di risposta". Per Conti "non è possibile garantire efficienza se non si dispone di un turnover funzionale a una struttura di queste dimensioni. All'ente deve essere garantito un flusso di ingresso di nuove risorse umane, perché, non c'è rivoluzione informatica che possa sostituire quella del personale".
Il Commissario Conti stima il fabbisogno di personale dell'Inps in circa 2.500 unità, cui l'inserimento dei primi 500, in base all'attuale quadro normativo e alle previsione di uscita del personale, potrebbe dare una parziale copertura. Chiaro il riferimento alle voci di una spending review che darebbero un ulteriore riduzione del personale Inps ed Ex-Inpdap. Conti ricorda comunque come l'organizzazione dell'ente sia in cima alle sue attenzioni: "in materia di organizzazione il primo obiettivo sarà completare l'integrazione degli enti soppressi, iniziato a gennaio 2012. Andremo a razionalizzare per evitare ridondanze, vuoti di competenza e privilegi" ha concluso il Commissario.
Cottarelli, rispunta il tetto di reddito per le indennità di invalidità
Venerdì, 21 Marzo 2014Nel dossier del commissario Cottarelli spunta l'ipotesi di introdurre un vincolo di reddito per l'indennità di accompagnamento.
Il rapporto della spesa per le prestazioni agli invalidi civili, pensioni di invalidità ed indennità di accompagno diffusi dall'Inps parlano abbastanza chiaro. Complessivamente la spesa per l'accompagno vale infatti 12 miliardi mentre quella destinata alle pensioni di invalidità vale oltre 3 miliardi. Negli ultimi anni le verifiche si sono inasprite con il coinvolgimento dell'Inps e delle strutture territoriali del Ministero del lavoro e della sanità consentendo il risparmio di alcuni denari ma la spesa su questo fronte resta comunque molto elevata.
Cottarelli ipotizza oltre ad una intensificazione dei controlli, anche l'introduzione di un limite di reddito per quanto riguarda le indennità di accompagnamento fissato a 30mila euro per i redditi individuali e a 45mila euro per quelli familiari. Secondo il dossier elaborato dal Commissario da questa misura si potrebbero ottenere 100 milioni il prossimo anno e 200 nel 2016, cifre chiaramente ben più consistenti se si decidesse di intervenire non solo sui trattamenti ancora da erogare ma anche su quelli già in essere.
In realtà come hanno ricordato esponenti del governo e lo stesso Cottarelli, tutte le decisioni su questa delicata materia dovranno essere assunte a livello politico dal governo Renzi e dalla maggioranza che lo sostiene. Non è affatto scontato che questa ipotesi possa passare dato che il governo Letta, nel dicembre dell'anno scorso, aveva tentato di presentare una misura analoga indicando dei limiti di reddito leggermente meno severi di quelli ipotizzati oggi. La proposta suscitò moltissime polemiche e proteste e fu rapidamente cancellata dal testo della legge di stabilità. Bisognerà quindi ora comprendere se il clima politico è cambiato e se si vuole intervenire sulla questione.