Ammortizzatori sociali, Ecco come funziona l'ISCRO
L'indennità assisterà le partite iva iscritte alla Gestione Separata dell'INPS anche abbiano subito una riduzione dei redditi superiore al 50% nell'ultimo anno rispetto alla media del triennio precedente. Durerà in via sperimentale per il triennio 2021-2023. Si potrà presentare la domanda una sola volta nel triennio.
Requisiti
L'ISCRO spetta ai liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione separata, che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e professioni. Dura per il triennio 2021-2023 periodo durante il quale può essere chiesta una sola volta. Ecco i requisiti da rispettare:
1) Non essere titolari di trattamento pensionistico diretto. Al momento della domanda e per tutta la durata della prestazione (pena la decadenza dalla stessa) il beneficiario non deve essere titolare di un trattamento pensionistico diretto (ad eccezione dell'assegno ordinario di invalidità) a carico di una qualsiasi forma previdenza obbligatoria (non solo l'INPS ma anche le casse professionali) né essere iscritto ad altre forme di previdenza obbligatorie (ad esempio non è ammessa la contestuale iscrizione come lavoratore dipendente o come commerciante, artigiano o coltivatore diretto). E' incompatibile con l'ISCRO anche la titolarità dell'ape sociale, la Naspi e la Dis-Coll.
2) Non essere beneficiari del reddito di cittadinanza. Anche questo requisito deve sussistere sia al momento della domanda che per tutta la durata della prestazione.
3) Aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente la presentazione della domanda, inferiore al 50 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti l’anno anteriore la presentazione della domanda.
Ad esempio, spiega l'INPS, se la domanda di indennità ISCRO è presentata nell’anno 2021, il reddito da lavoro autonomo da considerare è quello risultante dalla Dichiarazione dei redditi dell’anno 2020 (anno precedente alla presentazione della domanda), che deve essere inferiore al 50 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni 2017, 2018 e 2019 (ossia i tre anni precedenti all’anno che precede la presentazione della domanda). Si tiene conto solo del reddito da lavoro autonomo (quadro RE, RH o LM della dichiarazione dei redditi) con esclusione delle altre tipologie di reddito, quale il reddito da lavoro dipendente o parasubordinato o di partecipazione ad impresa.
4) Aver dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito da lavoro autonomo non superiore a 8.145 euro. Anche in questo caso si tiene conto del reddito dichiarato nel quadro RE, RH o LM della dichiarazione dei redditi. L'importo viene annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati.
5) Risultare in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria. Il requisito viene verificato, spiega l'INPS, con il rilascio del Durc Online.
6) Essere titolari di partita Iva attiva da almeno quattro anni alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’attuale iscrizione alla gestione previdenziale. Nel periodo di osservazione deve essere presente una attività professionale attiva con relativa partita IVA e la stessa deve essere connessa all’attività autonoma per cui l’assicurato intende presentare domanda di indennità ISCRO.
Misura
L’indennità è erogata per sei mensilità ed è pari al 25% della metà dell'ultimo reddito annuo certificato dall’Agenzia delle entrate entro un massimo di 800 euro mensili ed un minimo di 250 euro mensili (valori annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente). Ad esempio se l'ultimo reddito annuo è di 6.000 euro al spettano 750€ al mese per sei mesi (6.000€/2*0,25=750€). La domanda non potrà essere accolta in assenza di una dichiarazione dei redditi certificata dalla Agenzia delle Entrate in nessuno degli ultimi quattro anni oggetto di osservazione precedenti l’anno di presentazione della domanda di ISCRO.
Il beneficio spetta a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda, non prevede accredito di contribuzione figurativa utile ai fini previdenziali ed è completamente esentasse.
Decadenza
Quattro le ipotesi di decadenza dalla prestazione: 1) il conseguimento di una pensione diretta; 2) l'iscrizione ad una forma di previdenza obbligatoria; 3) la titolarità dell'RdC; 4) la chiusura della partita iva. Nell'ultima ipotesi occorre distinguere: se la chiusura avviene durante l'erogazione dell'indennità il recupero avrà ad oggetto solo le mensilità successive alla chiusura in quanto indebite; se la chiusura avviene prima o in concomitanza con la decorrenza dell'ISCRO il beneficio verrà invece interamente recuperato. In tutti i casi di decadenza, inoltre, l'interessato non potrà presentare una nuova domanda sino al 2023.
Domande entro il 31 ottobre
Per il conseguimento dell'indennità gli interessati devono produrre apposita domanda telematica all'INPS recante l’autocertificazione dei redditi prodotti per gli anni di interesse entro il termine, fissato a pena di decadenza, del 31 ottobre per ciascuna della annualità 2021, 2022 e 2023. Per il solo 2021 la domanda può essere presentata dal 1° luglio al 31 ottobre 2021. L'Inps comunicherà nei prossimi tempi il rilascio dell'applicativo per l'acquisizione delle domande.
Documenti: Circolare Inps 94/2021