Fisco
Decreto competitività, arriva l'ok del Senato. Ecco le novità
Con 159 sì e un solo no (nessun astenuto) il Senato ha votato la fiducia al governo sul dl competitività (Dl 91/2014) che contiene misure per il rilancio dell'economia e a favore delle imprese. Il provvedimento passerà adesso all'esame della Camera per la seconda lettura, dove si annunciano tempi stretti per via della chiusura dei lavori per la pausa estiva. Kamsin Il provvedimento che era stato varato dal Consiglio dei ministri del 13 giugno prevede, tra l'altro, la detassazione degli investimenti incrementali in beni strumentali, il taglia-bolletta elettrica per le Pmi, il rafforzamento dell'Ace per la patrimonializzazione d'impresa.
Tra le novità che sono passate nel corso dell'esame al Senato c'è un pacchetto per la liberalizzazione dell'attività d'impresa; la possibilità di usare i fondi sequestrati alla famiglia Riva per il risanamento ambientale dell'Ilva; la cancellazione della norma che ripristinava l'anatocismo (la capitalizzazione degli interessi); nuove modifiche su tempi e gestione del Sistri.
In sintesi ecco le novità:
Debiti Pa - A sorpresa, viene ridotta la proroga che era stata inizialmente concessa per la presentazione delle istanze di certificazione dei crediti: si passa al 31 agosto e non più 31 ottobre 2014 come previsto in origine. Inoltre a decorrere da 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto, potranno certificare i debiti anche le regioni commissariate o in piano di rientro sanitario.
Sistri - Il provvedimento prevede lo stop all'affidamento del Sistri, il Sistema di tracciabilità dei rifiuti, a Selex (Finmeccanica) dal 31 dicembre 2015 dall'altro la proroga del contratto fino alla stessa data, e avvio della procedura per nuova gara europea dal 30 giugno 2015.
Deregulation - Viene data attuazione a una norma, che risale al 2011, in base al quale tutte le attività di impresa sono libere e consentite salvo casi limite come vincoli comunitari, danni per la sicurezza, disposizioni indispensabili per la protezione della salute, dell'ambiente e del patrimonio culturale. Si stabilisce che, se gli attesi regolamenti attuativi non saranno emanati entro il 31 dicembre 2014, per l'esercizio di qualunque attività imprenditoriale, commerciale o artigianale si applicano, a scelta dell'imprenditore, la Scia (segnalazione di inizio di attività) o l'autocertificazione con controlli ex post. Viene dato disco verde anche a una norma per limitare i veti delle regioni all'apertura di nuovi esercizi commerciali. Arriva anche il potenziamento delle Agenzie per le imprese la cui attività potrà sostituire a tutti gli effetti i controlli e le attività delle Pa. Le stesse Agenzie potranno intervenire per velocizzare la conferenza di servizi.
Condhotel - Il provvedimento liberalizza inoltre i "condhotel", abitazioni in condominio dove sarà possibile usufruire dei servizi tipici dell'hotel. "Al fine di favorire investimento volti a favorire la riqualificazione degli esercizi alberghieri esistenti – si legge nel testo – lo Stato insieme agli enti locali dovranno definire le condizioni di esercizio". Si tratta di "esercizi alberghieri aperti al pubblico, a gestione unitaria, composti da una o più unità immobiliari ubicate nello stesso comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto".
Opa - Il provvedimento introduce la doppia soglia Opa al 25% per le società quotate, escluse le Pmi (l'altra soglia rimane al 30%) che invece potranno scegliere di inserire nello statuto una soglia compresa tra il 20% e il 40%; inoltre anche norme sulle azioni a voto plurimo.
Spalma Incentivi - Arriva un nuovo spalma incentivi, per la riduzione del 10% delle bollette alle Pmi, con la riscrittura dell'articolo 26 (che lascia i saldi invariati con un risparmio che si aggira sugli 800 milioni) e l'introduzione di opzioni per gli incentivi e tre scaglioni di riduzione; inoltre c'è la possibilità di cedere quota dei diritti degli incentivi e una norma anti-contenziosi con accordi tra governo e banche, su cui si è anche apposta una clausola di salvaguardia. Vengono previste tre opzioni, di cui una automatica in caso non si opti per le altre due che prevede tre scaglioni di riduzione in base alla potenza degli impianti. In pista anche la possibilità di vendita all'asta di una quota fino all'80% degli incentivi a «primari operatori finanziari europei» dopo una verifica preventiva dell'Economia della compatibilità sui saldi di finanza pubblica.
Nuova Sabatini - Il decreto contiene un credito d'imposta per gli imprenditori che effettueranno, entro il 30 giugno 2015, investimenti (di importo unitario non inferiore a 10mila euro) in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Il credito è pari al 15% dell'incremento rispetto alla media degli investimenti nei 5 anni precedenti. La norma non è stata modificata in commissione al Senato. Mentre è stata approvata una corsia veloce per far scattare la garanzia statale sui finanziamenti agevolati della "nuova Sabatini".
Aiuto alla Crescita Economica - Nel provvedimento il governo ha inserito anche l'estensione del raggio d'azione dell'Ace (aiuto alla crescita economica) che incentiva la patrimonializzazione delle imprese. Nel caso di soggetti incapienti Ires, l'Ace potrà essere trasformata in un credito d'imposta sull'Irap. Quanto al rafforzamento dell'entità fiscale del beneficio, scatterà (per 3 anni) solo per le società che si quotano: un "super Ace" mediante incremento del 40% della variazione in aumento del capitale. Al Senato si è precisato che il super Ace vale anche per le società che si quotano su sistemi multilaterali di negoziazione quindi all'Aim.
Cassa depositi e prestiti - Per la Cassa depositi e prestiti scatterà l'equiparazione alle banche per quanto riguarda il trattamento fiscale, in particolare ai fini Ires, Irap, imposte di registro, di bollo e ipotecaria (risulterà dunque applicabile anche l'addizione dell'8,5% dell'aliquota Ires introdotta nel 2013).
Obbligo pubblicità quotidiani - E' stata abrogata la disposizione del decreto competitività che aveva cancellato l'obbligo di pubblicazione sui quotidiani nazionali delle informazioni riguardanti le società quotate in Borsa. Peraltro, un ulteriore emendamento approvato stabilisce che le società di gestione del risparmio (Sgr) avranno l'obbligo di convocare l'assemblea – oltre che sul proprio sito internet – anche su almeno due quotidiani a diffusione nazionale.
Tra le altre modifiche c'è il conferimento di poteri speciali al presidente della Regione Lazio e al sindaco di Roma per la gestione della crisi rifiuti, le multe per i trasgressori sui bioshopper; misure sull'Ilva per la quale viene introdotto il prestito ponte; c'è anche il rafforzamento del ruolo del subcommissario ad hoc per il Piano di risanamento e lo sblocco delle risorse della famiglia Riva poste sotto sequestro; resta lo stanziamento di 535 milioni a Poste Italiane di cui ben 410 milioni vengono reperiti riducendo la dote per i pagamenti 2014 della Pa.
Alcune novità riguardano pure l'agroalimentare per il quale si introduce la detrazione dell'affitto dei terreni per i giovani coltivatori (nella misura del 19% per gli under 35), incentivi all'assunzione di giovani, detrazioni Irap per ogni lavoratore assunto per almeno 3 anni e per 150 giorni l'anno; la previsione di un credito d'imposta del 40% (fino a 400mila euro d'investimento) per innovazione di prodotto e reti d'impresa dell'alimentare, e fino a 50mila euro di investimento per potenziare l'e-commerce. Ci sono poi semplificazioni su controlli e settore vinicolo, mutui a tasso zero per gli under 40 che producono o commerciano prodotti agricoli, possibilità di rafforzare controlli e sicurezza nella Terra dei Fuochi.
Zedde
Tabacchi, Sigarette piu' care dal 1° agosto
Dal prossimo 1° agosto l'accisa minima sulle sigarette salirà da 125,70 a 126,80 euro al chilogrammo convenzionale (cioè circa mille sigarette), l'aliquota di base passerà dal 58,5% al 58,6% mentre l'accisa minima sui trinciati salirà da 105,30 a 108 euro al chilogrammo. Kamsin E' quanto prevede il provvedimento del direttore dell'agenzia Dogane-Monopoli dello scorso 15 Luglio con il quale il governo punta a reperire nuove risorse per coprire le spese del decreto cultura approvato lo scorso anno dal Governo Letta. Si tratta di aumenti minimi (2 cent a pacchetto) che non avranno ripercussioni sui consumatori e che potranno essere assorbiti dai produttori.
Il governo tuttavia sta lavorando ad un riordino legislativo, con la delega fiscale, che prevede l'addio alla componente variabile sulle accise sostituita dall'onere fiscale minimo comprensivo anche dell'Iva. Un passaggio che porterà il prelievo sulle "bionde" a 170 euro al chilogrammo e si applicherà a tutte le marche di sigarette per le quali le imposte dovute per accise e Iva (al 22%) siano inferiori a tale soglia spartiacque. In programma anche un ulteriore ritocco sull'aliquota di base per il calcolo dell'accisa che dal 1° gennaio 2015 passerà così al 58,7 per cento. E sempre dal prossimo anno è destinato ad arrivare anche l'aumento della «componente specifica», che sarà calcolata sul cosiddetto Wap (il prezzo medio ponderato) e dovrebbe passare - secondo fonti vicine all'esecutivo - dal 7,5 al 10 per cento.
Zedde
Delega fiscale, reddito per cassa per 4 milioni di imprese
Dopo il varo dei primi due schemi di decreto legislativo di attuazione della delega fiscale, il primo sulle semplificazioni e la dichiarazione precompilata e l'altro sulla riforma del catasto, Palazzo Chigi sta lavorando per chiudere il terzo decreto prima della Pausa estiva. Kamsin E' quanto si apprende da fonti vicine all'esecutivo che confermano l'intenzione di Renzi di accelerare sull'attuazione della delega fiscale in tempo utile per rispettare la scadenza di fine anno. Il terzo provvedimento sarà dedicato all'abuso di diritto e al riordino delle sanzioni, un testo che potrebbe approdare in Consiglio dei ministri ai primi di agosto per poi essere inviato alle Commissioni di Camera e Senato prima della pausa estiva.
Il pacchetto piu' corposo è invece previsto per Settembre quando, in un quarto provvedimento, l'esecutivo ha in programma di cambiare la tassazione per le piccole imprese che usano i regimi fiscali semplificati. Per circa 4 milioni di contribuenti dovrebbe arrivare la tassazione per cassa e non più per competenza. Il reddito d'impresa si calcolerà quindi su entrate ed uscite effettive e non su costi e ricavi teorici del periodo preso in considerazione. Sembra una misura di poco conto ma in realtà la modifica potrà aiutare a superare il problema dei mancati incassi dovuti ai ritardi nei pagamenti, soprattutto delle Pa. Le tasse, in altri termini, si pagheranno solo su quanto realmente incassato.
Stretti, come accennato, i tempi per il riordino. Il quarto decreto dovrebbe essere chiuso entro ottobre ed approvato definitivamente entro fine anno, probabilmente assieme alla legge di stabilità 2015. Nel decreto ci sarà poi un'accelerazione sulla fatturazione elettronica tra privati che dovrebbe aiutare ad accorciare i termini di pagamento anche al di fuori dei rapporti con le Pa. Inoltre, per favorire la capitalizzazione delle piccole aziende le società individuali e di persone si vedranno tassare il reddito che resta in azienda in base alla nuova Iri (Imposta sul reddito imprenditoriale, prevista nella delega) secondo l'aliquota proporzionale allineata all'Ires (società di capitali), cioè il 22,5%, mentre solo la parte di reddito che verrà prelevata dall'imprenditore e dai soci subirà l'aliquota Irpef di competenza, concorrendo alla formazione dell'imponibile complessivo. Infine, arriveranno anche un nuovo regime fortettario al posto del regime dei minimi articolato secondo il settore economico di attività e un sistema semplificato per le imprese di nuova costituzione.
Per finire l'esecutivo dovrebbe approvare il nuovo processo tributario, con la revisione della riscossione nazionale locale, il riordino del regime di tassazione trasnazionale ed una revisione dell'Agenzia delle Entrate per favorire la lotta all'evasione fiscale.
Zedde
Piccola mobilità, il bonus non è cumulabile con altri incentivi
Via libera alla fruizione del bonus legato alla «piccola mobilità». L'Inps infatti, ha autorizzato i datori di lavoro ad applicare il beneficio per i mesi da maggio ad agosto sulle relative denunce UniEmens. Kamsin Per accedere all'incentivo, è necessario che il datore abbia inoltrato all'Inps entro il 12 aprile scorso un'istanza telematica, accedendo al modulo «Lice» nel cassetto previdenziale delle aziende. Nel messaggio 5658 del 27 giugno – fornendo le ultime istruzioni sull'agevolazione – l'Inps ha precisato che l'ammissione al beneficio è stata determinata dall'ordine cronologico dell'assunzione, della proroga e della trasformazione, in relazione alle risorse complessivamente stanziate e assegnando, appunto, agosto come termine per il recupero.
Si ricorda che l'Inps aveva già illustrato le prime indicazioni operative sulle modalità di fruizione con la circolare inps 32/2014. Il bonus spetta ai datori di lavoro privati che hanno assunto nel 2013 lavoratori che siano stati licenziati nei dodici mesi precedenti, da imprese che occupavano anche meno di 15 dipendenti, per giustificato motivo oggettivo connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro. Inoltre poiché il bonus mira a promuovere la ricollocazione di lavoratori per i quali era previsto un altro incentivo, non si può usare se è applicabile una diversa agevolazione, prevista dalla normativa statale o regionale. Quanto all'importo il bonus, nel caso di assunzioni a tempo indeterminato, può raggiungere il limite massimo di euro 2.280; per i contratti a termine, a tempo pieno o parziale, anche se per somministrazione il limite massimo è di euro 1.140. Il bonus in particolare è di 190 euro mensili per la durata di 12 mesi se l'assunzione è a tempo indeterminato, per sei mesi se l'assunzione è invece a termine.
Zedde
Sfratti, dallo Stato fino a 8mila euro per i morosi incolpevoli
Gli inquilini morosi incolpevoli possono beneficiare di un contributo annuo massimo di 8mila euro per sanare la morosità incolpevole accertata. Kamsin E' quanto ha stabilito il decreto del ministero delle Infrastrutture 14 Maggio 2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 161 del 14 luglio che ha stanziato complessivamente un plafond di 20 milioni di euro per le famiglie a rischio sfratto per il mancato pagamento dell'affitto. Le risorse del fondo possono essere utilizzate nei Comuni ad alta tensione abitativa che abbiano avviato, entro il 30 ottobre 2013, bandi o altre procedure amministrative per l'erogazione di contributi in favore in inquilini morosi incolpevoli.
Per la fruizione del beneficio i Comuni devono verificare la sussistenza di precise condizioni da parte dei richiedenti. Il fondo infatti si rivolge ai nuclei familiari che, a causa di licenziamento, riduzione dell'orario di lavoro, cassa integrazione, mancato rinnovo dei contratti a termine, cessazione di attività professionali o di impresa, malattia grave, infortunio o decesso di un componente, si trovino nella situazione di impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo. I Comuni dovranno pertanto accertare che i richiedenti: a) abbiano un reddito Isee non superiore a 35mila euro o reddito Isee (indicatore della situazione economica equivalente) da regolare attività lavorativa non superiore a 26mila euro; b) siano destinatari di atti di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida; c) siano titolari di contratti di locazione registrati e risiedere in alloggi (ad eccezione delle categorie catastali A1, A8 e A9) oggetto di procedure di rilascio, da almeno un anno; d) abbiano la cittadinanza italiana o di un Paese europeo oppure essere in possesso di titolo di soggiorno; e) non siano titolari nella provincia di residenza di diritti reali su immobili fruibili e adeguati alle esigenze della famiglia.
Ai fini della graduatoria per l'attribuzione del contributo il provvedimento concede una corsia preferenziale alle famiglie in cui sia presente un componente ultrasettantenne; un minorenne; una persona con invalidità di almeno il 74% o un soggetto in carico ai servizi sociali.
Zedde
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Assegno al nucleo familiare, i redditi da dichiarare per il beneficio
Quando si compila la domanda per la richiesta dell'assegno al nucleo familiare è necessario inserire anche i redditi a tassazione separata indicati nel Cud che non si devono indicare nel modello 730. Kamsin I redditi da indicare, oltre a quelli assoggettati all'Irpef derivanti da lavoro dipendente e assimilati, i redditi da pensione, da prestazione, percepiti in Italia e all'estero, comprendono infatti anche gli arretrati soggetti a tassazione separata, unitamente a quelli derivanti da lavoro autonomo, da fabbricati, da terreni, concorrendo alla formazione del reddito per stabilire l'importo dell'assegno nucleo familiare.
Si dichiarano altresì i redditi esenti o soggetti a ritenute alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva, solo se superano complessivamente i 1.032,91 euro, tra cui ci sono le pensioni, gli assegni e le indennità per i non vedenti, sordomuti e invalidi civili, le pensioni sociali, gli assegni accessori per le pensioni privilegiate, nonché gli interessi bancari e postali, i premi del Lotto e dei concorsi pronostici, le rendite da buoni del tesoro.
Non vengono dichiarati, invece, secondo l'Inps i trattamenti di famiglia dovuti per legge, gli arretrati di prestazioni di integrazione salariale riferiti ad anni precedenti a quello di erogazione, l'indennità di trasferta per la parte non soggetta a imposizione fiscale, il trattamento di fine rapporto (Tfr), l'anticipazione sul Tfr, le pensioni di guerra, le rendite vitalizie Inail, le pensioni tabellari corrisposte ai militari di leva vittime di infortunio, le indennità di accompagnamento agli invalidi civili ai ciechi assoluti, ai minori invalidi non deambulanti, le pensioni di inabilità, l'indennità di frequenza ai minori mutilati e invalidi civili, le indennità di comunicazione per i sordi prelinguali, l'indennità peri ciechi parziali, l'indennizzo per danni irreversibili da vaccinazioni obbligatorie, da trasfusioni e somministrazione di emoderivati.
Zedde