Pensioni, Ecco i contributi dovuti nel 2022 da Commercianti ed Artigiani
Aumenti salati quest'anno soprattutto per i commercianti che dovranno sborsare oltre 130 euro in più di minimale alla gestione. E' l'effetto combinato della nuova aliquota per il finanziamento dell'indennizzo per la rottamazione delle licenze e l'aumento dell'inflazione (+1,9%).
Salgono i contributi i contributi previdenziali dovuti nel 2022 da artigiani e commercianti. Quest'anno l'assicurazione previdenziale minima costerà ben 70 euro in più per gli artigiani, conto più salato per i commercianti che dovranno sborsare oltre 133 euro in più rispetto all'anno scorso. Ed inoltre non ci sarà nessun anno bianco a contenere i conti.
E' quanto emerge dalla Circolare Inps n. 22/2022 che, come di consueto, provvede ad adeguare i minimali e i massimali di reddito all'inflazione. Quest'anno le novità sono due: per i commercianti scatta l'aliquota aggiuntiva dello 0,48% introdotta con la legge di bilancio 2021 (assorbe il vecchio contributo dello 0,09%) per sostenere la stabilizzazione dell'indennizzo per la cessazione definitiva dell'attività (cd. rottamazione delle licenze); la seconda è l'inflazione che, dopo anni di stagnazione, ha fatto registrare un aumento dell'1,9% rispetto allo scorso anno.
Le aliquote per il 2022
Pertanto nel 2022 l'aliquota contributiva è pari al 24% per gli artigiani e del 24,48% per i commercianti; i giovani sino a 21 anni versano un contributo previdenziale del 22,80% se artigiani e del 23,28% se commercianti. Anche quest'anno continua a trovare applicazione - previa domanda dell'interessato - la riduzione del 50% dei contributi nei confronti degli autonomi con più di sessantacinque anni di età, già titolari di pensione a carico dell'istituto.
Come di consueto la base imponibile sulla quale devono essere calcolati i contributi è costituita dalla totalità dei redditi di impresa (anche quelli prodotti da attività diverse da quelle che hanno dato titolo all'iscrizione alla gestione) dichiarati ai fini Irpef prodotti nello stesso anno cui la contribuzione si riferisce, nel rispetto del minimale contributivo e del massimale contributivo (previsti dalla legge n. 233/1990). Come base imponibile «provvisoria», ai fini del pagamento della contribuzione alle varie scadenze, occorrerà quindi fare riferimento al reddito d'impresa che si intende denunciare al Fisco per l'anno 2022 (nel rispetto del minimale sul reddito). I versamenti effettuati durante il 2022 costituiscono quindi un acconto, il cui saldo (sulla base del reddito definitivo 2022) dovrà essere effettuato nella primavera del 2023 entro i termini di pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche.
Minimali e Massimali
Quest'anno il minimale di reddito ai fini del calcolo della contribuzione dovuta all'Inps per gli iscritti a tali gestioni è di 16.243 euro. Pertanto, il contributo minimo, comprensivo della quota del contributo di maternità (7,44 euro), è pari a 3.905,76 euro per i titolari artigiani e per i collaboratori di età superiore ai 21 anni (ridotto a 3.710,84 euro per i collaboratori di età inferiore ai 21 anni); e a 3.983,73 euro per i titolari commercianti e per i collaboratori di età superiore ai 21 anni (ridotto a 3.788,81 euro per i collaboratori di con meno di 21 anni).
Le aliquote salgono al 25% e al 25,48% (23,80% e 24,28%, i giovani collaboratori con meno di 21 anni) rispettivamente per gli artigiani e commercianti sull'eventuale quota eccedente i 48.279,00 euro, la prima fascia di retribuzione pensionabile, fino al massimale di 80.465,00 euro per i lavoratori in possesso di contribuzione al 31.12.1995 o sino al massimale di 105.014 euro per i lavoratori non in possesso di contribuzione alla predetta data. In tabella le aliquote di contribuzione.
Regime Agevolato
L'Inps conferma anche nel 2022 lo sconto contributivo per i lavoratori autonomi che hanno aderito al cd. regime forfettario di cui alla legge 190/2014 (articolo 1, commi 76-84) che consente loro, su base volontaria, di pagare un contributo ridotto del 35% rispetto alla contribuzione ordinaria INPS dovuta ai fini previdenziali. Nello specifico il regime si applicherà nel 2022 ai soggetti già beneficiari del regime agevolato nel 2021 che, ove permangano i requisiti di agevolazione fiscale, non abbiano prodotto espressa rinuncia allo stesso. I soggetti che hanno invece intrapreso nel 2021 una nuova attività d’impresa per la quale intendono beneficiare nel 2022 del regime agevolato devono comunicare la propria adesione entro il termine perentorio del 28 febbraio 2022. I soggetti, infine, che intraprendono una nuova attività nel 2022, per la quale intendono aderire al regime agevolato, devono comunicare tale volontà con la massima tempestività rispetto alla ricezione del provvedimento d’iscrizione, in modo da consentire all’Istituto la corretta e tempestiva predisposizione della tariffazione annuale (cfr: Circolare Inps 35/2016).
Termini di pagamento
Quanto ai termini di pagamento dei contributi le date sono le seguenti: 16 maggio 2022, 22 agosto 2022, 16 novembre 2022 e 16 febbraio 2023, per il versamento delle quattro rate dei contributi dovuti sul minimale di reddito. Mentre i contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale (la quota cioè a conguaglio), a titolo di saldo 2021, primo acconto 2022 e secondo acconto 2022 vanno pagati entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche. I contributi si pagano con il modello F24.
Documenti: Circolare Inps 22/2022