Pensioni, Ecco le aliquote contributive nella Gestione Separata nel 2023
I chiarimenti in un documento dell'INPS che riepiloga, come di consueto, i contributi e le scadenza per gli iscritti alla gestione separata. Il contributo minimo per l'accredito dell'annualità sale a 4.591€ per i professionisti e a 6.131€ per i collaboratori.
L’inflazione all’8,1% fa schizzare verso l’alto i contributi dovuti nel 2023 da professionisti e collaboratori iscritti alla gestione separata dell'INPS. Quest'anno i primi dovranno versare ben 330€ in più rispetto all'anno scorso per la copertura di un anno intero ai fini pensionistici, i collaboratori 441€ (due terzi dell’onere sono a carico del committente). Lo mette nero su bianco l'INPS nella Circolare numero 12/2023 con la quale l'ente previdenziale riepiloga, come di consueto, aliquote ed adempimenti per le figure professionali iscritte alla gestione.
Quattro fasce contributive
Il nuovo anno, almeno, non fa registrare aumenti delle aliquote di finanziamento. Per i professionisti con partita iva l’aliquota è pari al 26,23% del reddito annuo prodotto (25% a titolo di contributo IVS; 0,72% per il finanziamento delle indennità di maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale; 0,51% per il finanziamento dell'ISCRO, l'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, l’ammortizzatore sociale sperimentale previsto dalla legge n. 178/2020.
Ai collaboratori e figure assimilate si applica una aliquota complessiva del 35,03%: 33% IVS; 0,72% destinato alla maternità; 1,31% destinato al finanziamento della disoccupazione per i collaboratori (cd. Dis-Coll).
L'aliquota aggiuntiva dell'1,31%, si badi, va versata anche dagli amministratori di società, sindaci e revisori contabili ancorché non ammessi alla fruizione della Dis-Coll. Non si applica, invece, sui compensi derivanti dalla carica di componente di commissioni e collegi; gli amministratori di enti locali (D.M. 25.5.2001); i venditori porta a porta (art. 19, D. lgs 114/1998); i rapporti occasionali autonomi (legge 326/2003 art. 44); gli associati in partecipazione (non ancora cessati) e i Medici in Formazione specialistica (legge 23 dicembre 2005, n. 266, finanziaria dell’anno 2006, all’articolo 1, comma 300). Per queste figure professionali, pertanto, l'aliquota contributiva nel 2023 è pari al 33,72% (33% per assicurazione IVS e 0,72% per maternità e malattia).
Chi è già iscritto ad altro fondo di previdenza obbligatorio (Inps o cassa professionale), ovvero è titolare di pensione beneficia dell’aliquota ridotta al 24% (sia se professionista che collaboratore).
Per i collaboratori resta confermata la disciplina vigente che prevede la ripartizione dell'onere contributivo nella misura di un terzo a carico del collaboratore e due terzi a carico del committente. L'Inps ricorda che l’obbligo del versamento dei contributi e`in capo all’azienda committente, che deve eseguire il pagamento entro il 16 del mese successivo a quello di effettiva corresponsione del compenso, tramite il modello F24 telematico per i datori privati e modello F24 EP per le Amministrazioni Pubbliche. Nel caso dei liberi professionisti l'onere contributivo rimane a loro carico e il versamento dovrà essere effettuato tramite modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2022, primo e secondo acconto 2023).
Massimale e Minimale
Come anticipato nel 2022 l’inflazione definitiva ha fatto registrare un balzo dell’8,1%. Pertanto il massimale contributivo sale dalla precedente soglia di 103.055€ a 113.520 euro. Significa che oltre tale soglia non si pagano contributi (vale anche per chi è in possesso di anzianità al 31.12.1995). Il minimale sale, invece, a 17.504€ (era 16.243 euro nel 2022).
Conseguentemente gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 24% avranno l’accredito dell’intero anno a fini pensionistici con un contributo annuo di 4.200,96€ (+ 302,64€ rispetto al 2022); i professionisti con partita IVA, invece, dovranno sborsare ben 4.591,3€ (+330,76€ rispetto al 2021) per la copertura contributiva; conto ancora più salato per i collaboratori chiamati all'aliquota del 35,03%: ben 6.131,65€ annui (+441,73€ rispetto al 2022).
Nella Gestione Separata i contributi pensionistici vengono, infatti, accreditati per tutti i mesi relativi a ciascun anno solare, a condizione che sia stata versata una contribuzione annua non inferiore a quella calcolata sul minimale di reddito stabilito per gli esercenti attività commerciale (art. 1, comma 3, della legge n. 233/1990), pari per l'appunto a 17.504 euro. In caso di contribuzione annua inferiore a detto importo, i mesi sono ridotti in proporzione alla somma versata e sono accreditati, continuativamente, a partire dal mese di gennaio.
Documenti: Circolare Inps 12/2023