Reddito di Libertà, L’Inps riprende l’erogazione del contributo
I chiarimenti in un documento dell’ente previdenziale dopo l’approvazione del DPCM del 1° giugno 2022 che ha stanziato ulteriori 9 milioni di euro per il biennio 2021/2022.
Nuovi fondi per il reddito di libertà, il contributo per aiutare le donne vittime di violenza. Il dpcm del 1° giugno 2022 ha, infatti, stanziato ulteriori 9 milioni di euro destinati a finanziare la misura, per gli esercizi 2021 e 2022 rispetto ai 3 milioni di euro originari. Lo rende noto l'Inps nel messaggio 3363/2022 in cui spiega che la novità consentirà l’accoglimento delle domande sospese per esaurimento del budget originario.
Reddito di libertà
La misura è stata varata durante l’emergenza sanitaria con l’obiettivo di contenere i gravi effetti economici derivanti dal Covid-19 alle donne in condizione di maggiore vulnerabilità e di favorire, tramite l'indipendenza economica, percorsi di autonomia ed emancipazione a favore di donne vittime di violenza. Consiste in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo dodici mesi (per un totale, quindi, di 4.800€).
Spetta alle donne residenti in Italia in possesso della cittadinanza italiana oppure di uno Stato dell’Unione Europea o extracomunitarie purché in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o di una delle carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea. Sono equiparate alle cittadine italiane le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.
Ne possono beneficiare le donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza ed in condizione di bisogno economico. Il contributo, completamente esentasse, è cumulabile con altri sostegni al reddito eventualmente spettanti (RdC/Pdc, Naspi, ReM, Cassa Integrazione, Assegni al Nucleo familiare, eccetera).
Il cofinanziamento
Con il dpcm del 1° giugno 2022, spiega l'Inps, sono stati definiti i criteri per la ripartizione delle risorse, pari a nove milioni di euro, destinate a finanziare la misura, per gli esercizi 2021 e 2022. Come spiegato nel messaggio Inps 4352/2021 tali risorse vengono impiegate per liquidare, secondo l'ordine cronologico di presentazione, le domande non accolte per insufficienza di budget e, di seguito, per l'accoglimento delle nuove domande.
Le modalità di erogazione del beneficio e della relativa contabilizzazione rimangono immutate. Resta ferma, inoltre, anche la possibilità che le risorse attribuite a ciascuna regione e provincia autonoma possano essere incrementate dagli stessi enti locali con ulteriori risorse proprie, trasferite direttamente all'Inps, previa presentazione di un'apposita domanda finalizzata all'incremento del budget.